Il disturbo narcisistico di personalità presenta come caratteristiche principali idee di grandiosità, costante bisogno di ammirazione e riconoscimento da parte degli altri, mancanza di empatia, egocentrismo, preoccupazione per il proprio valore personale, mancanza di autentico interesse per gli altri e incapacità di costruire relazioni profonde e durature.
Le persone narcisiste sentono il bisogno di dimostrare la loro superiorità in vari ambiti di vita, sia sul lavoro che nelle relazioni. Sono infatti persone generalmente molto arriviste, che amano e ricercano i contesti competitivi e motivate ad accrescere il proprio status sociale e lavorativo.
Nelle relazioni affettive tendono ad essere poco attente ai bisogni del partner, appaiono dominanti, arroganti e controllanti e desiderano ricevere più di quello che danno.
Il disturbo narcisistico di personalità è più frequente nelle culture occidentali, in quanto le culture orientali al contrario danno più valore alla collettività che non all’individuo, ed è più diffuso tra le persone di sesso maschile, anche se può interessare anche le donne.
Caratteristiche del disturbo narcisistico di personalità
I principali tratti che caratterizzano una persona narcisista sono i seguenti:
- Senso grandioso del sé;
- Presenza di fantasie di successo illimitato (fama, potere e amore ideale);
- Ricerca della vicinanza di persone influenti, con uno status elevato;
- Desiderio di ammirazione da parte di altri;
- Aspettativa che gli altri soddisfino i suoi bisogni immediatamente, solo per quello che rappresentano;
- Tendenza a raggiungere i propri obiettivi a qualsiasi costo, anche scavalcando gli altri o violando norme o convenzioni sociali, derivante dal pensiero grandioso “le regole non valgono per me”;
- Assenza di empatia e di interesse verso gli altri;
- Presenza di invidia verso gli altri, ma allo stesso tempo convinzione che gli altri provino invidia verso di lei.
Narcisismo overt e covert, due facce della stessa medaglia
Ci sono due tipi di narcisismo patologico. I narcisisti overt sono caratterizzati dal tema della grandiosità e sono dominanti, appaiono spesso come arroganti, presuntuosi, presentano un esagerato senso di importanza e unicità, agiscono con superiorità e disprezzo e difficilmente si assumono la responsabilità delle proprie azioni.
I narcisisti covert invece sono caratterizzati dal tema della vulnerabilità e si sentono generalmente inferiori agli altri, sono molto sensibili al confronto e alla critica, sono spesso convinti che gli altri li giudichino in modo negativo, provano spesso sentimenti di vergogna, umiliazione e fallimento e tendono ad evitare le situazioni in cui possono essere esposti al giudizio o alla critica, proprio per il forte senso di frustrazione che ne consegue.
Tuttavia i confini tra una tipologia e l’altra sono tutt’altro che rigidi, in quanto è facile che una stessa persona oscilli tra manifestazioni di grandiosità e di vulnerabilità, nel tentativo di preservare la propria autostima.
Quando si parla infatti di ferita narcisistica ci si riferisce a quel profondo senso di inadeguatezza, disvalore e insicurezza che tipicamente caratterizza il narcisista, il suo punto debole, che cerca però di nascondere dietro la corazza della presunzione, dell’arroganza e dell’antipatia, caratteristiche che lo rendono difatti inavvicinabile agli occhi degli altri.
Quando il narcisista si rivolge ad uno psicologo?
Difficilmente le persone con disturbo narcisistico di personalità si rivolgono allo psicologo perché consapevoli della propria fragilità o perché hanno voglia di cambiare, ma per altre ragioni:
- Dopo aver ricevuto degli ultimatum dal partner o dal datore di lavoro. Il loro modo di comportarsi è talmente ostile e arrogante che spesso chi ha a che fare con loro fa fatica a relazionarsi, tanto da arrivare talvolta a rompere la relazione;
- dopo aver subito delle umiliazioni o se il loro status sociale e lavorativo è minacciato, portando una sensazione di forte rabbia e ingiustizia percepita;
- dopo aver ricevuto diverse sanzioni per aver violato delle regole;
- in seguito alla manifestazione di quadri sintomatologici secondari, come per esempio ansia sociale derivante dall’elevata vulnerabilità alle critiche e ai giudizi negativi in contesti di esposizione sociale, abuso di sostanze stupefacenti (generalmente cocaina per cercare di corrispondere a livello prestazionale alla propria idea di grandiosità o alcol per alleviare la sofferenza derivante dagli stati d’animo negativi legati ai vissuti di fallimento e abbandono), depressione dopo aver subito diverse umiliazioni o dopo ripetute esposizioni a critiche o a minacce di fallimento e rifiuto, rabbia incontrollabile e aggressività verbale o fisica etero o auto diretta, derivante da un vissuto paranoide legato alla convinzione che gli altri vogliano danneggiarli o disprezzarli perché invidiosi della loro superiorità, evitamento di numerosi contesti sociali, proprio per evitare l’esposizione al giudizio altrui.
In linea di massima, il narcisista prova forte sofferenza quando si verifica una frattura evidente e significativa tra l’idea grandiosa di sé e una reale situazione di valenza opposta nel momento in cui deve affrontare un insuccesso o la rottura di una relazione.
Tuttavia i fattori che gli impediscono di chiedere aiuto sono il senso di vergogna nel manifestare le proprie fragilità, la tendenza ad attribuire agli altri la responsabilità dei propri insuccessi per non intaccare la propria autostima e un atteggiamento distanziante rispetto alla sofferenza emotiva percepita e un’estrema difficoltà ad accedere e riconoscere emozioni, pensieri e bisogni.
Psicoterapia cognitivo-comportamentale
Questo tipo di intervento è molto efficace nel trattamento del disturbo narcisistico di personalità, in quanto permette al paziente di diventare consapevole del proprio funzionamento, individuando quali sono i pensieri e i comportamenti che generano sofferenza e imparando a produrne altri più utili e funzionali (per esempio sostituire i pensieri “Devo essere perfetto” o “Sono un totale fallimento” con delle credenze più realistiche del tipo “Cerco di fare del mio meglio ma, come succede a tutti, può capitare anche e me di fare degli errori” oppure “Se faccio un errore questo non intacca il mio valore come persona”).
D’altra parte è molto difficile cambiare interamente struttura di personalità: l’obiettivo più realistico da raggiungere a tal proposito è la consapevolezza del proprio funzionamento, utilizzandolo in maniera più vantaggiosa per sé.
La questione che viene spontaneo porsi è questa: perché il narcisista si comporta in modo arrogante e presuntuoso se per lui è così importante essere giudicato in modo positivo? Certo, per allontanare gli altri e ridurre la probabilità di esposizione al giudizio. Tuttavia in questo modo ottiene, in modo paradossale, proprio ciò che tanto teme.
Ci sono narcisisti sani che questo l’hanno capito molto bene, e hanno capito come usare questo “difetto” a loro favore. Si tratta di quelle persone che appaiono sempre brillanti, sorridenti, sicure di sé ma anche molto altruiste, generose e attente ai bisogni degli altri. In questo modo mettono in atto comportamenti che vengono valutati in modo estremamente positivo dagli altri e vengono quindi molto ammirati, stimati e apprezzati, garantendo un buon nutrimento per il proprio sé grandioso e riuscendo al contempo a costruire relazioni positive, durature e gratificanti.
Articolo scritto dalla dr.ssa Annarita Scarola, Psicologa e Psicoterapeuta presso il centro di psicologia di Saronno e Milano
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