“Faccio spesso delle visite mediche perché avverto continuamente dei sintomi fisici che mi preoccupano, potrebbero essere il segnale di una grave malattia”
Questo è uno dei tanti pensieri tipici di chi si preoccupa eccessivamente per la propria salute.
Preoccuparsi per la propria salute, avere paura di soffrire o di morire è assolutamente normale, diventa un disturbo quando questa preoccupazione si manifesta come continua ed eccessiva. Innocui o comuni sintomi fisici possono innescare la convinzione di essere affetti da una grave patologia e di conseguenza vengono fatti numerosi esami diagnostici e visite specialistiche alla ricerca di una diagnosi. Questa condizione è conosciuta come “ipocondria” o “disturbo d’ansia per la salute”.
Chi soffre di ansia per la salute:
- passa molto tempo a preoccuparsi per la propria salute senza reali motivi per farlo;
- cerca rassicurazioni da parte di altre persone;
- controlla spesso il proprio corpo alla ricerca di sintomi o di capire meglio l’entità del dolore;
- ritiene che la sua vita sia molto condizionata da queste preoccupazioni;
- evita attività o situazioni che parlano di malattie, o al contrario, ricerca spesso informazioni sui sintomi che ha per trovare spiegazioni.
Ci sono fattori di ordine bio-psico-sociale che rendono alcuni individui più predisposti di altri a sviluppare il disturbo e per risolvere il problema è bene cominciare a pensare che si tratti di una questione di ordine psicologico e rivolgersi a specialisti del settore.
Il trattamento cognitivo-comportamentale per il disturbo d’ansia per la salute prevede come prima cosa che si portino alla luce i meccanismi psico-comportamentali che alimentano l’ansia e si inquadri il funzionamento del paziente in modo personalizzato. Successivamente, a livello cognitivo si impara a ristrutturare in modo realistico le preoccupazioni per le malattie e a livello comportamentale a evitare specifici comportamenti che alimentano il circolo vizioso dell’ansia, come ad esempio fare continue visite mediche o controllare il proprio corpo.
articolo scritto dalla dott.ssa Federica Ferrari