La risposta sessuale
L’eccitazione sessuale è un riflesso spinale diretto indotto, spesso, ma non necessariamente, da una idonea stimolazione corporea. Tale riflesso viene interpretato a livello cerebrale e moderato dalle emozioni, in modo che gli eventi che si verificano in tali aree influenzano il riflesso stesso.
Questo è un modello cognitivo comportamentale applicato al comportamento sessuale.
Si parte da uno stimolo, che può essere interno nel caso fosse di tipo cognitivo/ideativo, fisico oppure comportamentale proprio e/o altrui. Lo stimolo di qualsiasi tipologia esso sia grazie al meccanismo di attenzione selettiva viene da noi percepito, interpretato e genera l’attivazione corticale, neurovegetativa e motoria. Tutti questi mutamenti vengono vissuti ed interpretati dal soggetto in base alle aspettative, al bagaglio di esperienze, alle circostanze, alla propria immagine di sé e ai propri bisogni.
Da qui il soggetto genera una risposta costituita da tre componenti, cognitiva emotiva e comportamentale.
La risposta sessuale può, quindi, essere descritta come un circuito elettrico che può iniziare ovunque (a livello cerebrale, corporeo o emotivo); che può anche essere interrotto in ognuna delle aree sopra citate.
Da questa introduzione appare chiaro come sia complesso il mondo della sessualità, e come disgiungere questi tre elementi porti ad una visione estremamente ridotta e semplificata della risposta sessuale e delle relative problematiche.
Definizione delle Disfunzioni Sessuali
Secondo il DSM-5 le disfunzioni sessuali sono un gruppo eterogeneo di disturbi caratterizzati da un’alterazione clinicamente significativa nell’abilità che ha una persona di rispondere sessualmente a stimoli adeguati e di sperimentare piacere sessuale.
Perché è importante distinguere tra disfunzioni primarie e secondarie
Clinicamente è importante verificare il timing della comparsa della disfunzione sessuale, ovvero se è sempre stata presente (primaria), o se è comparsa più recentemente (secondaria).
Nelle forme primarie la causa è più facilmente condizionata da fattori genetici o da condizionamenti psico-socio-culturali precoci. Nelle secondarie la causa è spesso riconducibile a fattori organici, psicologici recenti o relazionali.
La terapia differisce tra le forme primarie e quelle secondarie.
Perché è importante distinguere tra forme situazionali e forme diffuse
Quando la disfunzione sessuale è presente in modo diffuso significa che compare in qualsiasi circostanza, con qualsiasi partner. In questi casi la causa è spesso riconducibile a fattori organici.
Quando invece la disfunzione sessuale si presenta solo in determinate situazioni e/o con determinate partner, la causa è da ricercare nella sfera relazionale, psicologica e ambientale.
Quali sono le disfunzioni sessuali
Nel DSM-5 troviamo la categoria “disfunzioni sessuali” che comprende:
- eiaculazione ritardata
- disturbo erettile
- disturbo dell’orgasmo femminile
- disturbo del desiderio sessuale e dell’eccitazione sessuale femminile
- disturbo del dolore genito-pelvico e della penetrazione
- disturbo del desiderio sessuale ipoattivo maschile
- eiaculazione precoce
- disfunzione sessuale indotta da sostanze/farmaci
Poiché la sessualità è parte integrante del benessere e della qualità di vita di una persona, i pazienti che sperimentano difficoltà in quest’area si approcciano all’intimità in maniera emotivamente e cognitivamente sofferente.
La sessualità non è più momento di piacere ma spesso viene vissuta come una prestazione vera e propria che determina le capacità e i valori di chi la compie. Chiaramente, l’esito di tale prestazione produrrà degli effetti secondari emotivi e cognitivi importanti che andranno a creare circoli viziosi difficili da interrompere.
A chi rivolgersi
Affrontare un problema sessuale è molto complesso per i pazienti, spesso questo è vissuto ancora come un tabù e qualcosa di cui vergognarsi. Spesso le persone ricorrono in primo luogo al self-help attraverso letture, forum online, chiacchiere con qualche amico; questo crea ancora maggiore confusione e spesso peggiora il problema.
E’ opportuno rivolgersi ad uno specialista del settore che abbia una formazione in terapia sessuale.
L’approccio cognitivo-comportamentale e la terapia mansionale integrata (TMI) sono le strade più consigliate, in quanto entrambe usano tecniche direttive e prescrizioni orientate a modificare pensieri, comportamenti ed emozioni disfunzionali legati alla sessualità.
articolo scritto dalla dott.ssa Federica Ferrari psicologa e psicoterapeuta riceve presso il centro di psicologia di Monza