“Se cominci ad andare dallo psicologo stai certo che non smetti più…”
“Mi dà un consiglio al volo?”
“So di persone che hanno sviluppato dipendenza e non riescono più a stare senza il loro psicoterapeuta!”
“Si dice che la psicoterapia inizi nove mesi dopo alla prima seduta…”
Frequenti sono le domande, e talvolta i pregiudizi, che i pazienti pongono ai terapeuti per i più svariati motivi all’inizio di un percorso psicoterapeutico:
- Quanto durerà?
- Quante volte dovrò recarmi dallo Psicoterapeuta?
- Quale sarà il suo costo complessivo?
Sono moltissimi i fattori che concorrono a determinare la durata di una psicoterapia: il tipo di problematica, la gravità del problema, la presenza di concomitanti disturbi di personalità, le circostanze di vita che accadono durante il trascorrere del tempo al di fuori della terapia, il tipo di psicoterapia scelta.
Quest’ultimo elemento incide sulla durata della terapia poiché solitamente le psicoterapie sistemiche, cognitivo-comportamentali, interpersonali, sono considerate di breve durata, mentre la psicoterapia psicodinamica è di norma ritenuta una psicoterapia di lunga durata.
Molto spesso queste domande vengono poste anche per ragioni economiche: è importante rimandare ai pazienti come, sebbene questa sia una domanda comprensibile e lecita, al professionista serviranno diversiincontri per poter ricostruire l’anamnesi del paziente, capire bene il suo malessere, ipotizzare una strategia terapeutica ed essere quindi in grado di formulare un’idea sulla durata indicativa del processo terapeutico.
A volte, anche una consulenza breve (tre-otto colloqui) con il professionista può aiutare il paziente: ad esempio si è in grado di dare un significato nuovo e diverso a quanto raccontato dal paziente, dando forte impulso ad un nuovo modo di vedere la propria storia e quindi al cambiamento. Talvolta, invece, un percorso di psicoterapia necessita di periodi più lunghi per poter ottenere risultati apprezzabili.
E’ importante sottolineare infine come non esiste una durata fissa di una psicoterapia o una durata definita a priori: congiuntamente, Psicoterapeuta e paziente valuteranno nel tempo la remissione dei sintomi, lo stato di benessere e la motivazione.
QUALI SONO I FATTORI PIU’ IMPORTANTI CHE INCIDONO SULLA TERAPIA?
Il primo fattore da considerare per poter stabilire quanto dura un percorso di psicoterapia riguarda il livello di gravità della condizione psicologica del soggetto. Ovviamente ogni percorso è diverso da un individuo all’altro e gli obiettivi della cura vengono stabiliti in anticipo in accordo con il paziente.
Solitamente la durata è inferiore quando le difficoltà sono ad un livello compatibile con la gestione degli impegni della vita quotidiana o quando si sceglie di intraprendere questo trattamento per aumentare la consapevolezza interiore. In altri casi è necessario un intervento più lungo ed approfondito quando la condizione psicologica del soggetto manifesta sintomi di un disturbo clinico, per esempio un disturbo depressivo o d’ansia. Nelle situazioni di disagio mentale cronico è infatti necessario stabilizzare la condizione raggiungendo gradualmente gli obiettivi a breve, medio e lungo termine prima di concludere il percorso.
La relazione terapeutica si basa sul fondamentale concetto dell’alleanza: paziente e terapeuta sono alleati nel compiere l’esperienza del percorso di psicoterapia e sono entrambi disposti a contribuire in modo attivo nel raggiungimento degli obiettivi stabiliti. In questo clima di reciproca fiducia è più facile per il paziente lasciarsi guidare verso un più alto livello di consapevolezza interiore.
Un ambiente privo di giudizi permette infatti una maggiore apertura durante le sedute e consente di avere più rispetto del lavoro che si sta svolgendo insieme. Gli studi dimostrano che la psicoterapia è più efficace e ha una durata inferiore quando si è riusciti a stabilire un forte rapporto di fiducia tra paziente e psicoterapeuta.
Anche il tipo di approccio terapeutico può incidere molto sulla durata di un percorso di psicoterapia. I trattamenti che si basano sulla teoria cognitivo- comportamentale sono generalmente più brevi perché si focalizzano su uno specifico problema. Nel caso di un approccio terapeutico basato sulla teoria psicodinamica o psicoanalitica l’intervento invece risulta più lungo in quanto ci si prefigge l’obiettivo di andare a cercare l’origine più profonda di un disagio emotivo o comportamentale.
Gli approcci terapeutici possono differenziarsi anche sulla base del tipo di soggetti coinvolti. La psicoterapia sistemica, ad esempio, si rivolge all’intero nucleo familiare, la psicoterapia di coppia coinvolge entrambi i membri di una diade mentre la psicoterapia di gruppo consente di confrontarsi con altre persone che soffrono dello stesso disagio. Per capire la durata di un percorso di psicoterapia può dunque essere molto utile conoscere qual è il tipo di approccio terapeutico.
Generalmente una seduta dallo psicologo dura tra i 45 e i 50 minuti. Il numero dei colloqui può invece variare a seconda delle necessità individuali. Nella maggior parte dei casi la richiesta è di un incontro a settimana. È possibile però che in situazioni di maggiore bisogno oppure in periodi particolarmente difficili per il soggetto la psicoterapia si svolga due o tre volte a settimana. L’intensità e la frequenza dellesedute è quindi un elemento da concordare sulla base degli obiettivi che di volta in volta sono stati stabiliti da paziente e terapeuta.
Proprio perché la durata di un percorso di psicoterapia varia a seconda di numerosi fattori, per questo anche i risultati possono arrivare in tempi brevi oppure dopo un lungo periodo. Secondo l’American Psychological Association (APA) in media sono necessarie dalle quindici alle venti sedute prima che i pazienti possano riconoscere in modo visibile i risultati di un percorso di psicoterapia.
Per fare in modo che questi risultati si mantengano stabili nel tempo è però necessario continuare il trattamento per periodi più lunghi. Infatti non bisogna fermarsi subito dopo aver riscontrato i primi miglioramenti ma proseguire con il percorso di psicoterapia fino a quando questi progressi non si sono del tutto stabilizzati.
Le ricerche hanno anche riscontrato che nelle situazioni di maggiore gravità il trattamento psicoterapico risulta efficace e mostra risultati apprezzabili solo dopo circa dodici mesi dall’inizio del percorso. Per questo motivo è importante non interrompere il trattamento anche se non si vedono significativi cambiamenti. Il rischio in questo caso è di perdere tutti quei benefici non direttamenteosservabili ma che sicuramente sono stati già acquisiti durante la cura. Per affrontare al meglio un percorso di psicoterapia è dunque fondamentale avere aspettative ragionevoli sulla durata del percorso prima di decidere di affrontarlo. Discutere del propriodesiderio immediato di cambiamento con lo psicoterapeuta è un ulteriore passaggio molto utile per affrontare la possibilità di rivalutare il piano di trattamento oppure per riuscire a riconoscere i progressi effettivamente raggiunti.
I risultati di una psicoterapia di lunga durata dovrebbero essere quelli di rendere visibile la correlazione che hanno gli eventi più disfunzionali che avvengono nelle relazioni attuali e le esperienze precedenti che il soggetto ha avuto con le figure primarie di attaccamento (genitori e caregiver): quanto cioè siamo stati influenzati e condizionati da quegli stili di attaccamento, quanto li abbiamo fatti nostri, o al contrario ce ne siamo distaccati?
Un cambiamento importante ha bisogno di tempi, assestamenti, copioni nuovi. Tutto ciò spesso procede per prove ed errori, rotture e riparazioni, in un clima terapeutico che ha bisogno di uno spazio dove poter pensare, sognare, progettare, provare ad immaginare il proprio futuro.
Ci sono alcuni indicatori, diremmo soggettivi, che ci possono aiutare a capire a che punto siamo in terapia. Spesso lo stato d’animo con cui si finisce una seduta può rappresentare un indice importante tramite cui è possibile capire se la psicoterapia sta procedendo efficacemente. Quando la coppia psicoterapeuta-paziente sta lavorando bene, la seduta lascia nel paziente un senso di sollievo, di alleggerimento, di rinnovata fiducia. Tuttavia può accadere che anche nell’ambito della psicoterapia si attraversino momenti difficili, di perdita della speranza, perfino di incomprensione o di conflitto.
Quando la psicoterapia funziona bene, sono proprio questi momenti a rivelarsi inaspettatamente i più cruciali e produttivi per la buona riuscita del trattamento. In questi momenti un atteggiamento di apertura e di autenticità da parte dello psicoterapeuta spesso è determinante nel produrre il cambiamento profondo nel paziente.
Autore
Articolo scritto dalla dott.ssa Elisa Bezze psicologa e psicoterapeuta è possibile prenotare un appuntamento presso una delle nostre sedi tramite questa pagina del nostro sito.
Scegliere il giusto terapeuta è sempre un percorso difficile, assicurati sempre che lo psicologo o lo psicoterapeuta a cui ti rivolgi sia iscritto al rispettivo albo di appartenenza.
Per verificare se uno psicologo è iscritto regolarmente all’albo professionale in Italia, è possibile consultare l’albo online dell’Ordine degli Psicologi della regione di appartenenza del professionista. È anche possibile verificare se uno psicologo è qualificato come psicoterapeuta.
La scheda di un professionista nell’albo online generalmente include i seguenti dati:
- Dati anagrafici: cognome, nome, luogo e data di nascita.
- Indirizzo Albo: indirizzo, comune, CAP, e provincia.
- Dati di iscrizione: numero di iscrizione, articolo di iscrizione, e data di iscrizione.
- Esercizio dell’attività psicoterapeutica (se applicabile).
- Situazione professionale, incluso se lo psicologo è un dipendente pubblico e se è autorizzato a svolgere attività libero-professionale.
Per ulteriori dettagli, puoi consultare l’albo online dell’Ordine degli Psicologi della regione di interesse, ad esempio, l’Ordine degli Psicologi della Lombardia i professionisti che collaborano con Interapia sono regolarmente iscritti ai rispettivi albi.
