Cosa sono i disturbi dell’umore
I disturbi dell’umore, chiamati anche disturbi affettivi, sono un insieme di condizioni caratterizzate da un’alterazione del tono dell’umore duratura nel tempo e che interferisce in maniera significativa con la vita sociale e lavorativa della persona.
I disturbi dell’umore si distinguono principalmente in disturbi depressivi e disturbi bipolari. I primi sono caratterizzati dalla presenza di un tono dell’umore basso che si alterna a momenti di benessere, mentre nei secondi i momenti di depressione si alternano a momenti di mania o ipomania durante i quali invece il tono dell’umore è particolarmente elevato.
Disturbi dell’umore vs risposte emotive appropriate
Sentirsi tristi, giù di morale o sconfortati non significa necessariamente avere un disturbo depressivo.
La tristezza fa parte della vita ed ha una specifica funzione: ci segnala che siamo di fronte a una perdita o a un fallimento, non ci fa agire in quanto non abbiamo voglia né energie di fare niente, e questo di permette di riprenderci, ricevere supporto, adattarci alla situazione non desiderata e pianificare nuovi scopi e soluzioni.
Si parla invece di disturbo depressivo quando l’alterazione dell’umore è persistente e compromette in maniera significativa la vita della persona ad esempio impedendo di continuare a lavorare e svolgere le normali attività quotidiane.
Similmente, anche avere alti e bassi non significa necessariamente che è presente un disturbo bipolare. Vi sono infatti oscillazioni dell’umore che sono normali, alcune influenzate dalle situazioni che viviamo e altre di tipo fisiologico.
Solo una accurata valutazione psicologica, eseguita da un professionista tramite il colloquio e l’uso di questionari, può permettere di formulare una diagnosi di disturbo dell’umore.
Tipi di disturbi dell’umore
Vediamo ora quali sono i principali tipi di disturbi dell’umore:
Disturbo depressivo maggiore
Il disturbo depressivo maggiore è caratterizzato da un insieme di sintomi che riguardano sia il tono dell’umore che aspetti fisici e cognitivi (umore depresso, diminuito interesse o piacere per la maggior parte delle attività, alterazione dell’appetito, alterazione del sonno, agitazione o rallentamento psicomotorio, mancanza di energia, autosvalutazione e colpa, diminuita capacità di concentrazione o indecisione, pensieri ricorrenti di morte).
Questo tipo di disturbo non è collegato a particolari eventi come lutti o situazioni stressanti e per fare diagnosi devono essere presenti almeno 5 o più dei sintomi elencati precedentemente per almeno due settimane.
Disturbo depressivo persistente (distimia)
Il disturbo depressivo persistente, o distimia, è caratterizzato invece da lunghi periodi di umore depresso presente quasi tutti i giorni. Nello specifico i seguenti sintomi sono presenti per almeno due anni: scarso appetito o iperfagia, insonnia o ipersonnia, scarsa energia o astenia, bassa autostima, difficoltà di concentrazione o nel prendere decisioni, sentimenti di disperazione. Ci possono essere dei periodi di benessere ma generalmente durano qualche giorno o settimana.
Disturbi bipolari:
Nei disturbi bipolari accanto ai periodi di umore depresso vi sono anche episodi chiamati, in base alla gravità, ipomaniacali o maniacali (caratterizzati da umore elevato ed euforico). Nello specifico il disturbo è caratterizzato da oscillazioni del tono dell’umore che sono imprevedibili, incontrollabili ed eccessive.
Il disturbo bipolare di tipo I si contraddistingue per la presenza della mania, cioè stati d’animo caratterizzati da riduzione delle ore di sonno, aumento dell’autostima, logorrea, accelerazione del pensiero, distraibilità, agitazione psicomotoria, aumento delle attività e maggior rischio di compiere azioni potenzialmente pericolose (es spese eccessive).
Il disturbo bipolare di tipo II si contraddistingue invece per la presenza della ipomania, simile alla mania ma meno intensa, caratterizzata da un umore più elevato del solito, irritabilità, elevati livelli di energia, maggior loquacità e socievolezza, desiderio sessuale più accentuato, ridotto bisogno di sonno, sensazione di benessere.
Il disturbo ciclotimico, infine, è caratterizzato da una storia di almeno due anni di lievi episodi ipomaniacali e depressivi.
Diagnosi e trattamento
La valutazione psicologica effettuata da uno specialista permette di effettuare la diagnosi. I trattamenti risultati efficaci per la cura dei disturbi dell’umore sono la psicoterapia e la terapia farmacologica. In particolare la terapia cognitivo comportamentale è sostenuta da numerosi studi e fondamentale per conoscere strategie utili a gestire la sintomatologia ma anche a prevenire le ricadute.
Referenze
American Psychiatric Association (2013). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, Fifth Edition, DSM-5. Arlington, VA. (Tr. it.: Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Quinta edizione, DSM-5. Raffaello Cortina Editore, Milano, 2014)
Articolo a cura della dott.ssa Silvia Schiavolin psicologa e psicoterapeuta è possibile prenotare un consulto presso una delle nostre sedi attraverso la pagina dei contatti.