La coscienza può essere definita come la consapevolezza che abbiamo delle nostre percezioni, dei sentimenti e dei pensieri in un dato momento. A volte possiamo essere più vigili e altre volte più passivi.
Gli stati alterati della coscienza possono riguardare: il sonno, gli stati ipnotici e le alterazioni provocate dall’uso di sostanze psicoattive.
E’ stato dimostrato come l’uso di alcune sostanze possa provocare delle importanti alterazioni della coscienza e questo può influire negativamente sul benessere individuale, con conseguenze in ambito relazionale-familiare e l’ambito lavorativo.
Per chi sperimenta vere e proprie dipendenze, è spesso necessario un percorso riabilitativo per riavere una vita priva di dipendenze.
L’uso di sostanze psicoattive, come alcol o le sigarette, sono in grado di produrre delle alterazioni dello stato di coscienza, influenzando emozioni, comportamenti e pensieri delle persone.
Ovviamente gli effetti che le droghe hanno sul nostro organismo dipendendo da vari fattori, tra cui, il modo in cui viene interessato il sistema nervoso: alcune sostanze intaccano alcuni neurotrasmettitori (per es. aumentando o bloccando il rilascio degli stessi)specifici e altre intaccano prevalentemente il sistema libico.
Non tutti rispondono allo stesso modo. Alcuni sviluppano dipendenza all’inizio, altri la sviluppano con il tempo. I fattori in gioco sono quindi variabili e vengono vissuti dalla persona in modo unico.
Le sostanze più pericolose generano dipendenza biologica o psicologica e chi le usa desidera assumerle in quantità maggiori in modo quasi irresistibile.
Le sostanze più usate possono essere suddivise in:
- Sostanze stimolanti (cocaina, caffeina, nicotina e anfetamina)
- Sostanze depressive (alcol, barbiturici)
- Narcotici (morfina ed eroina)
- Allucinogeni (LSD, MDMA, Cannabis)
Sostanze Stimolanti
La caffeina, rientra nelle sostanze stimolanti e la possiamo trovare nel caffè, nel the e in alcune bevande. I suoi effetti incidono sul sistema nervoso centrale provocando a livello fisico un aumento del battito cardiaco e del tono muscolare; a livello comportamentale aumenta l’attenzione ma inibisce i tempi di reazione; ha anche degli effetti sul tono dell’umore.
L’uso eccessivo di caffeina può provocare insonnia, nervoso ed eccitazione marcata; in alcuni casi quando il suo uso viene improvvisamente interrotto può provocare anche mal di testa.
La nicotina, presente nelle sigarette è un altro stimolante molto comune al pari della caffeina.
La nicotina ha un effetto “tranquillante” e chi smette all’improvviso, può sviluppare un forte desiderio di riassumere la sostanza. In questo caso sarebbe opportuno smettere in modo graduale con dei piani concordati con un professionista.
La cocaina viene utilizzata in diverse modalità: può essere sniffata, iniettata o fumata e ha degli effetti molto rapidi sull’organismo.
Se assunta in piccole dosi, generalmente provoca uno stato di benessere psicologico con un aumento della fiducia in se stessi; vi è una diminuzione dell’appetito, presenza di insonnia e irritabilità. Le reazioni negative o reazioni per overdose riguardano un aumento della pressione, allucinazioni, comportamenti bizzarri- convulsioni e in alcuni casi si può giungere anche alla morte.
La classe delle anfetamine incide anche essa sul sistema nervoso centrale e se assunte in piccole dosi possono provocare un aumento della fiducia, una forte attivazione energetica, un aumento del tono dell’umore e loquacità. Se assunte in dosi maggiori riducono la sensazione di affaticamento, aumentano l’ansia e provocano irritabilità; posso produrre anche un senso di persecuzione verso gli altri legato ad un alta sospettosità verso chiunque. Anche in questo caso come per la cocaina, il loro ripetuto ed eccessivo uso può condurre alla morte.
Sostanze depressive
In generale, le sostanze depressive agiscono all’opposto di quelle stimolanti e inibiscono il sistema nervoso centrale generando un rallentamento dei neuroni nel trasmettere le informazioni.
Quando assunte in piccole quantità possono provocare delle “intossicazioni” come il senso di essere ubriachi, come quando si eccede con l’alcol, dove all’inizio si ha una marcata gioia ed euforia, ma in secondo momento subentra un eloquio disarticolato e difficoltoso con difficoltà di memoria e con una pesantezza fisica.
L’uso di alcol varia da cultura a cultura e influenza anche in modo diverso il genere; tendenzialmente le donne risultano più suscettibili agli effetti dell’alcol, e questo è dovuto anche alle differenze corporee tra i due sessi.
I barbiturici sono farmaci, il cui uso dovrebbe essere prescritto e monitorato da un medico; vengono assunti per ridurre lo stress e favorire il sonno generando un rilassamento muscolare e facilitando i ritmi del sonno. Se assunti in dosi eccessive e non somministrate in modo adeguato possono generare una respirazione molto lenta con delle pulsazioni rapide, possibile coma o morte.
Narcotici
La classe dei narcotici viene impiegata per ridurre il dolore o l’ansia e incidono sul rilassamento.
Tra i più potenti ci sono l’eroina e la morfina, entrambi derivati dai semi di papavero.
La morfina viene usata a livello medico per controllare e ridurre il dolore quando è molto forte.
L’eroina al contrario, è una sostanza illegale e quindi non dovrebbe essere assunta; ciò nonostante chi la usa, la iniettata in vena.
L’effetto immediato di questa droga provoca un senso di benessere e pace, come una momentanea fuga dalla realtà; la cessazione della sostanza provoca tremori, vomito, freddo, sudorazione e panico e un’immediata ricerca per la sostanza. Per questo motivo crea forte dipendenza ed è considerata tra le droghe più complesse da curare.
Allucinogeni
Gli allucinogeni, sono spesso derivati ma piante che creano allucinazioni e modifiche della percezione nei soggetti che ne fanno uso.
Marijuana
Quello più noto e comune è la Marijuana il cui principio attivo è presente nella cannabis. La si può fumare, ma viene anche mangiata e cucinata. Gli effetti di questa droga variano da individuo a individuo e generalmente provoca uno stato di benessere, le esperienze sensoriali sono più vivide con colori accesi; il suo uso comporta un danneggiamento della memoria e si ha un senso di disorientamento; comporta anche un’inibizione del testosterone e influisce negativamente sul sistema immunitario, abbassandone le difese.
Le esperienze sia esse positive che negative vengono vissute in modo accentuato e questo può provocare depressione per il vissuto negativo.
LSD e MDMA
Infine, rientrano in questa categoria anche LSD e MDMA, entrambi influiscono sul neurotrasmettitore della serotonina e creano un’alterazione della percezione.
Le persone sotto l’effetto di queste sostanze dichiarano di sperimentare una maggior empatia, un’esaltazione delle sensazioni, uno stato di euforia e maggior empatia; le persone possono vivere momenti di flashback circa situazioni passate e questo può provocare panico e allucinazioni che risultano essere quasi terrificanti perché sembrano reali.
Tutte queste droghe hanno degli effetti che possono sembrare positivi all’inizio, ma che con l’uso prolungato provocano conseguenze spiacevoli e invalidanti.
L’uso di queste sostanze, spesso, non viene confidato ai familiari o agli amici e le persone che ne fanno uso negano esse stesse il problema.
Conclusioni
Ci sono tuttavia dei segnali che possono indicarci che qualcosa non va o che la persona sta vivendo un momento particolare, come per esempio:
- Dover essere sempre “su di giri” per potersi divertire;
- Riuscire ad affrontare la vita quotidiana solo essendo su di giri
- Risultare alterati in contesti sociali
- Problemi con la legge a causa dell’uso di droga
- Manifestare problemi di salute fisica
- Cambiamento scolastico importante
- Sentire il bisogno durante il giorno o nello svolgimento delle attività quotidiane, di bere o assumere sostanze psicoattive
- Comportamenti eccessivi come guidare sotto l’effetto di droghe o svolgere attività lavorative sotto il loro effetto
Uno o più dei segnali sopra riportati possono metterci in guarda che forse qualcosa non va, che la persona a noi cara potrebbe non stare bene.. risulta fondamentale consultare un professionista o il medico curante circa eventuali interventi da adottare.
Le dipendenze non guariscono da sole, ma è necessaria una rete di aiuto e sostegno che integra un lavoro multidisciplinare con l’uso di adeguate tecniche e strategie, che risultano essere un valido aiuto nell’affrontare queste situazioni.
Bibliografia
- Psicologia generale di Robert S. Feldman (Autore) , Guido Amoretti (Autore) , Maria Rita Ciceri (Autore) McGraw-Hill Education
- Le dipendenze patologiche. Clinica e psicopatologia V. Caretti (Curatore) , D. La Barbera (Curatore) Raffaello Cortina Editore, 2004
Articolo a cura della dott.ssa Silvia Losa psicologa presso Rho e Legnano nei centri interapia