Lo stress va sempre trattato?
Lo stress va sempre trattato? La risposta è no. Esiste infatti uno stress “buono” e tollerabile che non deve essere trattato ma che al contrario è utile. La frase che spesso si sente dire: “vita senza stress” non è un qualcosa che in realtà dovremmo augurarci. Lo stress “buono” serve per affrontare le sfide quotidiane. Se l’evoluzione della specie ha mantenuto lo stress è perché un comportamento utile per la nostra sopravvivenza e che migliora la nostra vita. Sembra strano a dirsi ma è proprio così.
Nel nostro cervello esiste un sistema che risponde alle minacce e che quando attivato modifica alcune funzioni del nostro corpo come frequenza cardiaca, livelli di ossigeno nel sangue, la tensione muscolare e questo permette al nostro organismo di prepararsi ad affrontare i pericoli. Senza di esso non saremmo in grado di affrontare un lavoro impegnativo, crescere una famiglia, mantenerci in forma etc.
Stress tossico
Quello di cui invece dovremmo occuparci è lo stress tossico, questo sì che dovrebbe essere trattato.
Lo stress tossico è una quantità di stress così forte che non sentiamo di avere le risorse per farvi fronte. Lo stress tossico oltre a portarci sofferenza psicologica è anche legato all’insorgenza di problemi di salute come diabete, obesità, malattie cardiache, dolore cronico. Secondo diversi studi poi, lo stress può peggiorare sintomi o patologie già presenti.
Stress tossico e comportamenti disfunzionali
Lo stress può inoltre portare a mettere in atto comportamenti disfunzionali come abuso di alcol, tabacco ed uso di sostanze stupefacenti. Questi comportamenti che possono in un primo momento avere un effetto rilassante aumentano lo stress e ovviamente hanno conseguenze negative sulla salute.
Come si manifesta lo stress tossico
Una condizione di stress può influire su di versi aspetti della vita dell’individuo e manifestarsi con dei sintomi fisici e psicologi ed emotivi.
Da un punto di vista emotivo, lo stress può manifestarsi con:
- Agitazione, frustrazione e cambiamenti d’umore repentini
- Sensazione di sentirsi sopraffatti, come se si stesse perdendo controllo o se ne avvertisse un bisogno maggiore
- Difficoltà a rilassarsi
- Scarsa autostima, solitudine, depressione, preoccupazione costante
- Tendenza a evitare la relazione con altre persone
I sintomi fisici più comuni sono:
- Mancanza di energia
- Disturbi allo stomaco come diarrea, nausea, costipazione
- Mal di testa
- Dolori e tensioni muscolari
- Dolore al petto e battito accelerato
- Insonnia
- Raffreddori frequenti
- Calo del desiderio sessuale
- Nervosismo
- Agitazione
- Ronzio alle orecchie
- Mani e piedi freddi
- Aumento della sudorazione
- Bocca secca e difficoltà a deglutire
- Digrignamento dei denti
Come trattare lo stress tossico?
Vediamo cosa possiamo fare per gestire lo stress tossico in cinque step.
Imparare a riconoscerlo.
A volte quando andiamo dal medico e sentiamo un dolore il medico ci chiede quanto è forte da 0 a 10, potremmo usare lo stesso modo per misurare lo stress. Alcune equipe che curano il cancro utilizzano il termometro dello stress per misurarlo. Come nel caso della scala del dolore viene chiesto di valutare il disagio provato con un punteggio che va da 0 a 10. Dieci è il livello di disagio più alto e 0 indica alcun disagio.
Punteggi superiori a 4 indicano un livello di stress/disagio moderato elevato che quindi andrebbe bene trattare.
Lo strumento prevede anche una lista di problematiche che potrebbero essere associate allo stress e che ci possono dare un’idea delle problematiche che lo stanno causando in un determinato momento. (Vedi Paragrafa Valutazione dello stress)
Evitare i comportamenti che peggiorano lo stress (strategie di coping disfunzionali)
Le strategie di coping disfunzionali possono includere un misto di comportamenti passivo-aggressivi. Alcune reazioni passive disadattive potrebbero essere l’isolamento, il ritiro, il consumo di alcol, l’assunzione di droghe, il passare troppo tempo davanti alla tv e allo smartphone, la difficoltà a comunicare, l’eccesso di cibo, il lamentarsi eccessivamente e la tendenza a sentirsi vittime.
Affrontare i problemi anziché evitarli
A volte si usano strategie di coping disfunzionali semplicemente perché non si conoscono strategie migliori, si è sempre fatto così e non si prendono in considerazione alternative. Per affrontare lo stress è necessario affrontare i problemi ad esso legati e smettere di evitare. Questo aiuta anche una persona a guardare ai propri difetti e ad imparare dai propri errori. Un’autoriflessione onesta e accurata può aiutare una persona a trasformare il risentimento in compassione e passare da una visione di sé vittimistica a una più realista.
Riflettere sui propri punti di forza e debolezza
Ciò consente la definizione di obiettivi realistici. Forse le cose sono cambiate nella vita e non si è più in grado di ottenere quello che si aveva in passato. Vivere nel risentimento e nella rabbia per la condizione attuale non farà altro che causare una miseria crescente. Può essere utile prendere del tempo per rivalutare la nuova situazione e riadattare gli obiettivi per adattarli meglio. Questo riadattamento può rappresentare un’enorme trasformazione per le persone, aiutandole ad aumentare l’autostima, l’autocontrollo ed un modo di pensare più funzionale.
Farsi aiutare
Non dobbiamo per forza farcela da soli, non siamo deboli perché chiediamo l’aiuto degli altri. Riconoscere che da soli non ce la facciamo è sintomo di consapevolezza e forza. L’aiuto può essere pratico o anche emotivo. Potrebbe anche servire rivolgersi al proprio medico o ad uno psicoterapeuta che possono aiutare a trovare le strategie migliori nella gestione dello stress.
Valutazione dello stress
Prova a leggere la lista di problemi/preoccupazioni che segue e valuta quale tra questi è stata presente nella scorsa settimana.
Preoccupazioni fisiche
- Dolore
- Problemi del sonno
- Stanchezza
- Consumo di tabacco
- Consumo di sostanze
- Problemi di memoria o concentrazione
- Salute sessuale
- Cambiamenti nell’alimentazione
- Perdita o cambiamento delle capacità fisiche
Preoccupazioni emotive
- Preoccupazione o ansia
- Tristezza o depressione
- Perdita di interesse o divertimento
- Dolore o perdita
- Paura
- Solitudine
- Rabbia
- Cambiamenti nell’aspetto
- Sensazione di inutilità o di essere un peso
Preoccupazioni sociali
- Rapporto con il coniuge o partner.
- Rapporto con i figli
- Rapporto con i familiari
- Rapporto con amici o colleghi
- Comunicazione con i medici
- Possibilità di avere figli
Preoccupazioni pratiche
- Prendermi cura di me stesso
- Prendermi cura degli altri
- Lavoro
- Scuola
- Casa
- Finanze
- Assicurazione
- Trasporti
- Assistenza bambini
- Avere cibo a sufficienza
- Accesso ai farmaci
- Decisioni terapeutiche
Preoccupazioni spirituali o religiose
- Senso di significato o scopo
- Cambiamenti nella fede o nelle convinzioni
- Pensieri sulla morte
- Rapporto con il sacro
- Esigenze rituali o alimentari
Altre preoccupazioni?
Articolo scritto dalla Dott.ssa Alice Mazza Psicologa e Psicoterapeuta a Monza.
Se stai cercando supporto psicologico o desideri migliorare il tuo benessere mentale, contattaci per fissare un colloquio con uno dei nostri esperti. La tua salute mentale è importante: prenditi cura di te stesso oggi.