Resilienza

Il concetto di resilienza è stato sviluppato negli anni ‘50 dallo psicologo americano Jack Block tramite uno studio sui bambini.

È bene ricordare che ulteriori contributi su questo concetto sono stati dati sia dal medico Norman Garmezy, che ha effettuato studi sugli effetti dello stress nella fase dello sviluppo infantile, sia dal sociologo e psicologo Glen Elder che ha introdotto il concetto in ambito pedagogico.

Origini della parola resilienza

La parola resilienza deriva dalla parola latina “RESILIRE” che letteralmente significa “tornare indietro”, per esprimere la capacità dell’individuo di fronteggiare una situazione stressante, acuta o cronica, ripristinando l’equilibrio psico-fisico precedente allo stress e, in certi casi, migliorandolo.

Nell’ambito della scienza dei materiali, “resilienza” indica la proprietà che hanno alcuni elementi di conservare la propria struttura o di riacquistare la forma originaria dopo essere stati sottoposti a deformazione.

In biologia e in ecologia la “resilienza” esprime la capacità di un sistema di ritornare a uno stato di equilibrio in seguito a un evento perturbante.

La resilienza rappresenta la forza di adattamento agli eventi della vita, indica la capacità di fronteggiare e riorganizzare positivamente la propria vita a seguito di un evento traumatico.

Resilienza passiva

Non si parla di una resistenza passiva, di una reazione consapevole inconsapevole e automatica, ma di una risposta cosciente e ponderata che presuppone un orientamento alla crescita.

Un soggetto resiliente non cerca di nascondere le difficoltà, al contrario. è colui che riesce ad andare avanti, con una forza rinnovata, con una più approfondita e consapevole conoscenza di sé.

In altre parole, chi è resiliente riesce a trasformare l’evento negativo in uno spunto di crescita, acquisendo competenze utili per migliorare la propria qualità della vita.

La persona resiliente può essere considerata quella che ha avuto uno sviluppo psicoaffettivo e psicocognitivo sufficientemente integrati, sostenuti dall’esperienza, da capacità mentali valide, dalla possibilità di giudicare sempre non solo i benefici, ma anche le interferenze emotivo-affettive che si realizzano nel rapporto con gli altri.

In ambito psicologico, la resilienza può essere definita come la capacità di adattarsi in maniera positiva ad una condizione negativa e traumatica.

Secondo molti esperti, la resilienza è una capacità appartenente alla natura umana ma che non sempre viene attivata, e che quando si attiva, non sempre porta a risultati positivi.

Resilienza Psicologica

La resilienza è la capacità di autoripararsi dopo un danno, di far fronte, resistere, ma anche costruire e riuscire a riorganizzare positivamente la propria vita nonostante situazioni difficili che fanno pensare a un esito negativo.

Essere resilienti implica una dinamica positiva, una capacità di andare avanti, nonostante le crisi, e permette la costruzione, anzi la ricostruzione, di un percorso di vita.

Si tratta di un dono che permette di superare le difficoltà ma che non rende invincibili e non è neppure sempre e comunque presente ma è indubbio che la forza delle battaglie superate predispone l’individuo a lottare con maggior consapevolezza dei rischi e della probabilità di riuscita.

Persone resilienti

La resilienza non è un tratto stabile della personalità, ma viceversa implica una serie di comportamenti, pensieri e atteggiamenti.

Coloro che possiedono un alto livello di resilienza riescono a fronteggiare in modo efficace le avversità, a dare nuovo slancio alla propria esistenza e persino a raggiungere mete importanti,

Si tratta di persone ottimiste, flessibili e creative che sono in grado di lavorare in gruppo e attingono spesso alle proprie e altrui esperienze.

La resilienza è, dunque, una funzione psichica che si modifica nel tempo in rapporto all’esperienza, ai vissuti e, soprattutto, al cambiamento dei meccanismi mentali che la sottendono.

Le persone resilienti presentano impegni. locus of control interno e gusto per le sfide, tuttavia è bene sottolineare che avere un alto livello di resilienza non significa non sperimentare le difficoltà o gli stress della vita, significa avere le risorse per riuscire ad affrontarli senza farsi sopraffare dagli eventi stessi.

Avere un alto livello di resilienza non vuol dire essere infallibili ma essere disposti al cambiamento, a pensare di poter sbagliare, ma anche di poter correggere la rotta uscendone rafforzati se non addirittura trasformati.

Persone Resilienti

Componenti che sviluppano la resilienza

La capacità di mettere in pratica la resilienza è diversa da persona a persona perché influenzata da svariati fattori, tra cui possiamo individuare cinque componenti che contribuiscono a sviluppare la resilienza:

  1. Ottimismo cioè la disposizione a cogliere il lato buono delle cose, è un’importantissima caratteristica umana che promuove il benessere individuale e preserva dal disagio e dalla sofferenza fisica e psicologica. Chi è ottimista tende a sminuire le difficoltà della vita e a mantenere lucidità di fronte ai problemi riuscendo a trovare una soluzione;
  2. Autostima, che si accoppia con l’ottimismo, l’avere un’alta considerazione di sé conduce a una maggior tolleranza delle critiche altrui e delle frustrazioni che si riesce ad osservare dalla giusta distanza;
  3. Robustezza psicologica (hardiness) che è scomponibile nel controllo ossia la convinzione di essere in grado di controllare l’ambiente circostante; nell’impegno con la chiara definizione degli obiettivi importanti che facilita una visione positiva di ciò che si affronta e nella sfida che include il vedere i cambiamenti come opportunità di crescita;
  4. Pensiero positivo focalizzandosi su ciò che si possiede e conquistato e non a ciò che manca;
  5. Supporto degli altri, il sentirsi oggetto di amore e cure, di essere stimati e apprezzati.

La resilienza dipende dalle risorse personali e sociali in quanto le relazioni positive danno la carica per andare avanti nei momenti difficili, avere una forte rete sociale è una componente preziosa per costruire una migliore capacità di recupero.

Inoltre, tra gli elementi che possono potenziare la resilienza psicologica possiamo annoverare l’avere una positiva immagine di sé, l’avere un autoconoscenza, l’essere capace di fissare obiettivi realistici, l’essere in grado di gestire in modo sano i sentimenti e gli impulsi, l’avere le skills comunicative e sviluppare abilità di problem solving.

Come può essere usata nella pratica clinica

Nell’ambito clinico la resilienza può essere utilizzata come guida per sviluppare interventi terapeutici mirati a migliorare il benessere psicologico e promuovere il recupero da esperienze traumatiche o stressanti. Il lavoro terapeutico si basa sulla possibilità dell’individuo di operare delle “trasformazioni cognitive” in momenti critici, definiti turning points (punti di svolta).

In psicoterapia il lavoro non si limita all’intervento sulla psicopatologia, ma gli obiettivi sono anche la crescita e la maturazione attraverso la possibilità di usare meccanismi di difesa più salutari. di avere relazioni interpersonali significative, la capacità di riconoscere e gestire le proprie emozioni, di tollerare l’ansia e la frustrazione, il rinforzo dell’io, l’ampliamento delle capacità di pensiero.

Obiettivo terapeutico

Quindi, in un certo senso, lo sviluppo della resilienza, è sempre l’obiettivo terapeutico, il soggetto in terapia può imparare a trasformare le proprie ferite in risorse.

E come?

In primis prendendo coscienza del dolore e disponendosi ad attraversarlo, a non volerlo saltare o nascondere, questo è il primo atto per prendersi cura delle ferite che inevitabilmente fanno parte della vita.

Il terapeuta incoraggia i pazienti a identificare e a capitalizzare le loro risorse interne ed esterne, sviluppando strategie di coping promuovendo una visione positiva del futuro.

Resilienza e Psicoterapia

Terapia e resilienza

Nella pratica clinica è importante considerare i fattori che possono ostacolare la resilienza come traumi non elaborati, mancanza di supporto o problemi di salute mentale. La promozione della resilienza può essere un obiettivo importante nei contesti di intervento precoce e di prevenzione.

Aiutare le persone a sviluppare abilità di coping efficaci e costruire reti di supporto solide può ridurre il rischio di sviluppare problematiche che possono ostacolare la resilienza e peggiorare la qualità della vita nel lungo termine.

la resilienza è un concetto chiave nella pratica clinica che può informare sia la terapia individuale che gli interventi di prevenzione o di promozione della salute mentale.

Incorporare principi di resilienza in psicoterapia può aiutare il terapeuta a fornire un supporto più efficace e centrato sul paziente e il paziente ad avere una più alta motivazione, a lottare senza lasciarsi sopraffare dalle avversità.

Conclusioni

Marie Anaut, psicologa e professoressa universitaria, osserva come essere resilienti non significa essere invincibili in quanto le persone resilienti non ignorano il dolore ma riescono ad apprendere da esso.

La persona resiliente è paragonabile ad un eroe che possiede molte qualità ma non è dotato di super poteri per evidenziare che essa può restare ferita ma riesce ad andare oltre per affrontare con coraggio e competenza la vita e ciò che riserva.

Non bisogna pensare che resilienza sia l’equivalente di resistenza in quanto è esattamente l’opposto cioè una “non resistenza” funzionale alla sopravvivenza, una sorta di “mi piego ma non mi spezzo”. Essere resiliente vuol dire accettare le difficoltà della vita avendo la certezza di poterne uscire più forti di prima apprendendo da esse.

Pertanto, è importante ricordare che la resilienza è dinamica, frutto dell’interazione individuo e ambiente ed è sia individuale che sistemica, ne consegue che è più adeguato riferirsi ad essa come a un processo piuttosto che ad un concetto. E solo imparando a conoscerla meglio potremo riconoscerla in tutti noi e potenziarla.

Riuscire a sviluppare una giusta resilienza attraverso la terapia può aiutare a prendersi cura di se stessi ascoltandosi e a far emergere la forza interiore di ognuno perseverando e preservando il proprio equilibrio.

Psicologa Viviana Orizzi

Articolo scritto dalla Dott.ssa Viviana Orizzi della sede del Centro InTerapia di Saronno

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Bibliografia

  • Rick Hanson “La forza della resilienza” ed. Giunti
  • Pietro Trabucchi “Resisto dunque sono” ed. Corbaccio
  • Elena Malaguti “Educarsi alla resilienza” ed. Erickson
  • Luciano Sandrin “Resilienza-La forza di camminare controvento” ed. Cittadella
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