ADHD E SINTOMI DEPRESSIVI
La depressione si associa facilmente a un quadro di ADHD (“comorbilità”), ma talvolta non viene colta in quanto si verifica una sovrapposizione di sintomi: sia la depressione sia l’ADHD possono infatti implicare sintomi similari, come difficoltà di concertazione e di attenzione, problemi legati al sonno, irritabilità.
Come l’ADHD, anche la depressione naturalmente consta anche di altri sintomi specificamente legati a tale diagnosi, quali sensazioni di impotenza cronica, vuoto, tristezza, cambiamenti umorali, perdita di interesse, iper o ipofagia etc.
PERCHÉ DEPRESSIONE E ADHD SONO SPESSO IN COMORBILITÀ?
- tendono ad avere difficoltà relazionali
- hanno spesso storie di vita in cui si sono formate idee su di sé negative
- presentano spesso pensieri automatici negativi (es. sono diverso dagli altri, le persone non mi capiscono, mi sento come se vedessi gli altri che funzionano e io ho qualcosa di differente che non mi fa funzionare bene, non ci provo nemmeno perché so già che non riuscirò, vedranno che sono strano, devo dimostrare che valgo etc.).
Molte persone con ADHD hanno infatti vissuto momenti di ampia frustrazione nella propria vita, constatando che gli altri hanno avuto magari reazioni negative nei loro confronti (es. insegnanti, genitori, coetanei).
LINK CON L’AUTOSTIMA
Appare evidente, dunque, il legame tra ADHD, aspetti depressivi e autostima: le idee che ho di me sono come delle lenti di occhiali con cui guardo me e il mondo. Ad esempio, se le lenti mi dicono che sono diverso/a e che gli altri vedranno che sono strano/a, metterò in atto delle azioni volte a evitare di sentirmi così, perché è molto doloroso. Il problema è che in tal modo non sperimento nuove possibilità ed esperienze, dunque mantenendo di me l’idea di non valere.
Ma queste lenti funzionano purtroppo anche quando ci sono esperienze positive: se penso di me di essere un fallito/una fallita, quando avrò una buona performance tenderò comunque a pensare di me che è stato un colpo di fortuna o che il successo è dipeso da altri fattori, non certo da me.
COSA FARE?
Naturalmente è sempre importante partire in maniera chiara, ossia da una diagnosi. Se sono presenti sia ADHD sia Disturbo depressivo/sintomi depressivi, devo avere delle diagnosi che li certifichino e devo anche aver capito con il professionista di riferimento in che modo questi disturbi si intrecciano tra loro. È fondamentale sicuramente prevedere un lavoro sui pensieri automatici negativi legati all’idea di me di scarso valore e fallimento.
La psicoterapia cognitivo comportamentale lavora proprio con questo approccio:
- si fissano degli obiettivi di terapia;
- si lavora sulle credenze, sui pensieri negativi, sulle lenti “sporche”;
- si lavora sulla possibilità di esporsi a esperienze nuove;
- si eseguono esercizi emotivi e comportamentali anche a casa;
- si lavora sull’influenza reciproca che ADHD e sintomi depressivi implicano (es. le persone con ADHD sono spesso reattive e hanno un alto livello di impulsività: se la mia depressione dipende anche dai miei comportamenti impulsivi, si lavora su entrambi i livelli, ossia impulsività e sintomi depressivi secondari).
Articolo scritto dalla dott.ssa Silvia Bosio Psicologa a Saronno
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BIBLIOGRAFIA
- Jeavons A., Bishop T., French B., Bastable S. (2023). Manuale pratico per il trattamento dell’ADHD nell’adulto. ApertaMenteWeb.