Il concetto di alleanza terapeutica è stato introdotto da Sigmund Freud in “Studi sull’isteria” (Freud-Breuer 1892-1895): un atteggiamento del paziente di tipo collaborativo può accrescere la possibilità di risolvere i sintomi.

Cosa significa alleanza terapeutica?

Alleanza terapeutica significa che terapeuta e paziente si riconoscono nei loro rispettivi ruoli, all’interno di un setting predefinito, in funzione di uno scopo condiviso.

Il concetto di Alleanza si basa sul presupposto di dover trovare, esplicitando con il paziente, una sorta di accordo circa le modalità di svolgimento del lavoro terapeutico e il suo scopo.

Componenti dell’alleanza terapeutica

Come diceva Bordin (1979) l’alleanza terapeutica è costituita da tre componenti:

  1. l’esplicita condivisione degli obiettivi da parte di paziente e terapeuta
  2. la definizione chiara di compiti reciproci all’inizio del trattamento
  3. il tipo di legame affettivo che si instaura tra paziente e terapeuta, basato su rispetto e fiducia

Il paziente si rivolge al terapeuta perché non sa perché si è ammalato.

Sarà quindi compito dello psicoterapeuta creare il giusto clima affettivo, dallo sfondo silenzioso, da cui mettere in evidenza parole, sentimenti, emozioni.

Condizioni fondamentali della terapia

L’alleanza terapeutica è una relazione di lavoro cooperativa tra terapeuta e paziente e comprende legami, obiettivi e compiti.

I legami sono costituiti dalle condizioni fondamentali della terapia, dall’atteggiamento del paziente verso il terapeuta e dallo stile di relazione del terapeuta col paziente; gli obiettivi sono quelli della terapia reciprocamente negoziati, compresi, concordati e periodicamente rivisti. I compiti sono le attività svolte sia dal paziente che dal terapeuta.

Fiducia tra paziente e terapeuta

A livello generale l’alleanza può essere identificata come la fiducia che si crea tra il paziente e il terapeuta all’interno della quale si struttura la loro relazione e il lavoro psicoterapeutico.

La fiducia reciproca ha come obiettivo un unico scopo, identificato nel benessere e nella cura del paziente. Il terapeuta è colui che accompagna e che percorre con l’assistito le diverse tappe del percorso terapeutico.

La relazione è fatta di scambi, di fiducia e di condivisione che permettono al paziente di sentirsi a proprio agio, compreso e accolto e al terapeuta di agire con competenza, conoscenza e soprattutto con empatia.

La costruzione dell’alleanza terapeutica è un processo importante e che necessita di cura e attenzione.

Il paziente deve sentirsi libero di esprimere i vissuti più profondi e trovare nel terapeuta un professionista capace di fornire strategie e strumenti per raggiungere il benessere.

Psicoterapia e Alleanza Terapeutica

L’importanza dell’alleanza terapeutica

Tutti sanno che senza un rapporto, non c’è alcun trattamento; con scarsa relazione, l’interpretazione non si può sentire e il paziente non può migliorare.

Si evince che entrambi gli elementi della diade clinica, paziente e terapeuta, ciascuno dotato di una propria storia evolutiva e di un proprio mondo interno, divengono di estrema importanza nella costruzione dell’alleanza e nella conduzione di una terapia avente buon esito.

Dati di ricerca sull’alleanza terapeutica

I dati di ricerca hanno dimostrato come l’alleanza terapeutica sia un potente fattore predittivo dell’esito del trattamento psicoterapeutico.

Essa rappresenta il fattore terapeutico aspecifico con maggior capacità di predire il buon esito del trattamento.

La relazione tra terapeuta e paziente si presenta spesso come un vero e proprio legame di attaccamento in cui si possono rintracciare la ricerca di vicinanza e di una base sicura e la protesta nella separazione.

Relazione e cambiamento

Bowlby sottolineava che la relazione psicoterapeutica può costituire un importante cambiamento dello stile di attaccamento, consentendo al paziente di passare da uno stile insicuro ad uno sicuro.

Le caratteristiche personali e le capacità del terapeuta che favoriscono l’alleanza sono: capacità di esplorare temi interpersonali, alto livello di metacognizione, favorire l’espressione di emozioni e vissuti in un clima di sostegno e incoraggiamento attivo, capacità di un ruolo collaborativo nel dialogo con il paziente, l’interesse per l’esperienza del paziente e l’accuratezza e la delicatezza nelle interpretazioni.

Alleanza cognitivo-evoluzionista

L’alleanza in ambito cognitivo-evoluzionista è considerata un fattore dinamico in quanto mutevole, dimensionale perché mutevole per intensità e diadico in quanto emerge dalla relazione tra terapeuta e paziente.

È semplice dedurre che l’alleanza terapeutica raggiunge livelli ottimali nel momento in cui entrambi i membri della diade sono cooperativi nel perseguire gli obiettivi condivisi, i compiti reciproci e il legame basato su fiducia e rispetto.

Fin dalle prime formulazioni del cognitivismo si sottolineava come il terapeuta debba essere in grado di offrire al paziente un genuino contatto umano, una giusta comprensione empatica e un atteggiamento di apertura al fine di promuovere la costruzione di una relazione forte facilitante l’alleanza.

Nella prospettiva attuale una buona alleanza terapeutica scaturisce da un accordo tra motivazioni interpersonali di terapeuta e paziente e costituisce l’obiettivo di ogni trattamento psicoterapico perché ritenuta condizione necessaria per l’esplorazione dei contenuti emotivi e cognitivi (Liotti 2010).

Rottura dell’alleanza terapeutica

Tuttavia, momenti di impasse o di rottura dell’alleanza costituiscono fasi inevitabili nel processo terapeutico il cui superamento è sempre alla base di importanti ristrutturazioni degli schemi interpersonali del paziente.

Questi momenti offrono al terapeuta una preziosa opportunità per identificare e comprendere le credenze, le aspettative e le valutazioni che il paziente utilizza e che rivestono un ruolo centrale nel mantenere i cicli disfunzionali.

Per Semerari (2000) il paziente sottopone il terapeuta a continui test per valutarne affidabilità e grado di sicurezza che è in grado di garantirgli.

La relazione terapeutica dovrebbe dare un’esperienza correttiva dei cicli disadattivi ossia delle modalità relazionali del paziente che incidono in maniera negativa sulla qualità della sua vita e sul trattamento terapeutico.

Kohut parla della possibilità di attendere in maniera rispettosa i tempi del paziente modellando il proprio approccio sulla base dell’esperienza che il terapeuta fa del paziente. È la percezione reale del terapeuta da parte del paziente come persona dedita ad un ascolto autentico a creare fiducia.

Conclusioni

L’alleanza emerge come un pilastro fondamentale nel panorama della psicoterapia. Definita con molteplici terminologie nel corso degli anni tra cui legame terapeutico, alleanza di lavoro, è stata posta al centro dell’attenzione grazie al lavoro pionieristico di Bordin.

Le attuali definizioni mettono in risalto gli aspetti affettivi del rapporto terapeutico quali rispetto e fiducia oltre alla qualità della collaborazione nel definire gli obiettivi terapeutici.

Alleanza e successo della terapia

Risultati di ricerca consolidati dimostrano che la qualità dell’alleanza terapeutica è un predittore significativo del successo della terapia.

In definitiva l’alleanza terapeutica si configura come elemento essenziale per la costruzione di un percorso efficace, offrendo terreno fertile per il lavoro condiviso tra terapeuta e paziente verso il raggiungimento del benessere psicologico e della guarigione.

Sintonizzarsi con il paziente

Il compito che il terapeuta deve prefiggersi sin dal primo colloquio è sintonizzarsi con il paziente creando una cornice di costanza e affidabilità e un ambiente sicuro in cui entrano in gioco aspettative, bisogni, desideri e obiettivi di entrambi, impegnati nel co-costruire una relazione momento per momento.

Alleanza terapeutica significa che terapeuta e paziente si riconoscono reciprocamente nei loro rispettivi ruoli, all’interno di un setting predefinito, in funzione di uno scopo condiviso. Se il terapeuta è congruente e chiaro il paziente si sente riconosciuto e a sua volta può riconoscere il terapeuta.

L’alleanza è indispensabile allo svolgimento della terapia per far fronte a dubbi, perplessità e timori e per intraprendere quel viaggio insieme in cui il terapeuta garantirà tutta l’attrezzatura necessaria e sarà una guida autorevole ed esperta e il paziente si affiderà e si lascerà guidare.

“SE NON SAI COSA NON VA IN UN PAZIENTE, CHIEDIGLIELO…TE LO PUO’ DIRE”

George Kelly

Psicologa Viviana Orizzi

Articolo scritto dalla Dott.ssa Viviana Orizzi della sede del Centro InTerapia di Saronno

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Bibliografia

  • Jeremy D. Safran, J.C. Muran “Teoria e pratica dell’alleanza terapeutica” Ed. Laterza
  • Kohut “La ricerca del sé” Ed. Bollati-Boringhieri
  • Liotti, Monticelli “Teoria e clinica dell’alleanza terapeutica” Ed. Raffaello Cortina
  • M. Grasso “La relazione terapeutica” Ed. Il Mulino
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