Amare sé stessi è un’affermazione che fa riferimento a uno stile di vita da adottare, più che ad un obiettivo da raggiungere, ed implica la capacità di vedere se stessi, sentirsi, ascoltarsi, accettarsi e, se necessario, perdonarsi. Non si tratta di un percorso lineare con un inizio e una fine, ma di una modalità di percepire sé stessi che può andare incontro a oscillazioni e cambiamenti.

Amare sé stessi e stare nel momento presente

Per amare sé stessi bisogna innanzitutto sviluppare la capacità di stare nel momento presente, cioè “essere presenti nella nostra vita e in ciò che stiamo facendo”, uno dei principi cardine della mindfulness (Linehan, 2021). A volte possiamo avere dei pensieri sul passato o sul futuro che causano in noi emozioni negative, come è normale che sia, ma il rischio di pensare troppo a lungo al passato o al futuro è quello di preoccuparci di problemi o avvenimenti già successi o non ancora avvenuti, perdendo la consapevolezza del presente e di ciò che ora possiamo fare.

Linehan (2021) delinea come si può imparare a stare completamente nel presente:

  • Essere presenti alle proprie esperienze: permettere a se stessi di essere consapevoli di ciò che si vive nel presente (di ciò che si prova, si sente, si pensa, di come ci si muove e di cosa si fa).
  • Ancorarsi al presente: focalizzarsi e mantenere attivamente la consapevolezza su ciò che stiamo vivendo. È necessario liberarsi dai pensieri legati al passato (che non esiste più) e da quelli legati al futuro (che ancora non è qui).
  • Fare una cosa per volta: a prescindere da quello che stiamo facendo, bisogna dedicare pienamente la nostra attenzione a quello che stiamo facendo.

Imparare a vivere nel momento presente è fondamentale per coltivare la capacità di accettazione e astensione dal giudizio, imparando a descrivere la realtà così come è, senza valutarla, senza utilizzare doverizzazioni, “dovrebbe..” “dovrei…”, ma sostituendole con affermazioni come “vorrei…”, “mi piacerebbe che…”.

Più facile amare gli altri  che sé stessi

Mentre è più facile capire come applicare questi concetti nel relazionarsi con gli altri, può essere più difficile riuscire ad applicarli a se stessi.

Capita a molte persone di riuscire ad essere gentili con gli altri più facilmente che con sé stessi. Questo è evidente nella stanza di terapia nel momento in cui si mettono in luce i pensieri negativi o disfunzionali, alla base di un vissuto emotivo doloroso, che spesso rimandano ad un giudizio negativo su di sé (es. “Non ho fatto abbastanza”, “Sono sbagliato”). Nei confronti di un amico non ci verrebbe naturale giungere altrettanto velocemente ad un giudizio negativo; spesso è proprio facendo riferimento a cosa si potrebbe dire ad una persona cara nella stessa situazione che si può innescare una distanza dalla visione negativa degli eventi e, soprattutto, di se stessi.

Accettazione e astensione dal giudizio

Consapevolezza, astensione dal giudizio e accettazione sono fondamentali per coltivare l’amore verso sé stessi. Proprio la consapevolezza è necessaria per poter sviluppare i passi successivi, in quanto abbiamo bisogno dei mezzi per capire come ci sentiamo, cosa ci fa stare bene e cosa no. Formulate delle ipotesi su questo, possiamo prenderci cura di noi: imparare a fermarsi, a prendersi una pausa quando necessario, dire dei “no” quando siamo stanchi, mettendo da parte il senso di colpa, allontanare le persone e relazioni che non ci fanno stare bene, mettendo così al primo posto il proprio benessere.

Riuscire a sviluppare questa gentilezza verso di sé e ad amarsi può non essere semplice; la psicoterapia può aiutare ad aumentare la consapevolezza di sé, dei propri pensieri, delle proprie emozioni e dei comportamenti messi in atto. Solo dopo aver raggiunto un sufficiente grado di consapevolezza sarà possibile raggiungere un primo cambio di prospettiva, che si andrà poi a rinforzare nel percorso terapeutico, imparando a volgere verso di sé uno sguardo gentile, invece che critico e severo.

Articolo a cura della Dott.ssa Maria Gazzotti Psicologa

Bibliografia

Linehan, M. (2021). DBT Skills Training. Raffaello Cortina Editore.

5/5 - (2 votes)