Secondo l’Istituto Nazionale di Salute Mentale americana, i disturbi d’ansia ogni anno colpiscono oltre il 18 per cento degli statunitensi adulti.
La ricerca include il disturbo d’ansia generalizzato, il disturbo ossessivo compulsivo, il disturbo da stress post-traumatico, e altro ancora.
L’ansia può influire su molti aspetti della vita di una persona, il che rende necessario trovare le risorse, supporto e consigli necessari per superarla.
Il Dott. Jill Stoddard è il direttore e fondatore del Centro per lo stress e gestione dell’ansia, un ambulatorio a San Diego specializzata in terapia cognitivo-comportamentale (CBT) e lAcceptance and Commitment Therapy, (ACT) per l’ansia. E ‘anche professore associato di psicologia alla Alliant International University, e il co-autore di “il grande libro delle metafore ACT”.
Strategie per la gestione dell’ansia
In questo articolo condividiamo alcune delle strategie che funzionano nella gestione dell’ansia secondo il dott. Stoddard
1. USARE I SENSI
L’ansia restringe il focus dell’attenzione concentrandolo sulle minacce percepite, vale a dire tutto ciò che ci fa paura o ci preoccupa nel momento presente., Questo può avere un impatto sull’attenzione e sulla memoria. Allenatevi consapevolmente sull’ampliare la vostra visione del mondo utilizzando tutti i cinque sensi. Che cosa vedete, sentite, annusate, ecc per migliorare l’attenzione e l’esperienza di vivere nel presente. .
2. ESSERE GRATI
“Praticare la gratitudine” è un altro modo per ampliare la vostra attenzione e il vostro focus. Ci sono cose che vi preoccupano, ma ci sono anche cose per cui siete grati. Focalizzatevi su quelle.
3. ACCETTARE
La difficoltà ad accettare l”incertezza e la mancanza di controllo percepito amplificano l’ansia. Per superare queste difficoltà spesso cerchiamo di avere più certezze e più controllo – adr esempio, facendo ricerche su Internet sui sintomi fisici che percepiamo. Questo in realtà nel lungo periodo aumenta l’ansia.
L’antidoto a questo circolo vizioso è l’accettazione dell’incertezza e del controllo. Si può leggere un libro o guardare un film senza conoscere per forza il finale. In realtà, è proprio il senso di anticipazione che rende il libro o il film interessante! Cercate di coltivare questo atteggiamento di apertura sul non sapere e lasciate andare controllo. Chi vivrà, vedrà, come si dice.
4. AFFRONTARE LE PAURE
L’evitamento è qualsiasi cosa facciamo, o non facciamo, per sentirci meno ansiosi e prevenire che un esito temuto si verifichi. Per esempio, evitare una situazione sociale, l’uso di droghe o alcool o il procrastinre, sono tutti esempi di evitamento.
Quando evitiamo quello di cui abbiamo paura si ottiene sollievo a breve termine.
Tuttavia, questo sollievo non dura a lungo, e prima che ce ne accorgiamo, l’ansia è tornata, spesso accompagnata da sentimenti di tristezza o di vergogna per aver evitato la situazione temuta.
Spesso, proprio le strategie di evitamento che utilizziamo per sentirci meglio e prevenire un esito temuto (ad esempio leggendo gli appunti durante una presentazione o non guardare negli occhi la persona che abbiamo davanti) creano proprio l’effetto che stiamo cercando di evitare (ad esempio, apparire ansiosi o incompetenti)!
Iniziate ad affrontare le paure con piccoli passi. Cosa potete fare per uscire dalla vostra zona di comfort? In questo modo costruite padronanza, e la vostra ansia diminuisce nel processo.
5. DEFINIRE I PROPRI VALORI
Domandatevi cosa conta veramente per voi. Chi volete essere? Per che cosa siete disposti a battervi? Quali qualità vorreste portare avanti sul lavoro, in famiglia o nei rapporti con gli altri? Se, ad esempio, per voi l’amicizia è importante, come potete ricavarvi spazio per questo aspetto? Volete essere autentici? Compassionevoli? Assertivi?
Questi sono tutti i valori, e fare scelte in linea con i propri valori ha un impatto importante sull’ansia, perché aggiunge ricchezza, vitalità e dà un senso alla vita.
Se stai cercando supporto psicologico o desideri migliorare il tuo benessere mentale, contattaci per fissare un colloquio con uno dei nostri esperti. La tua salute mentale è importante: prenditi cura di te stesso oggi.
Io soffro da anni di attacchi di panico e non ho mai preso nulla.
Voglio chiederle allora se è possibile che un ipersensibilita’ dei recettori della serotonina possa essere la causa dei sintomi legati all’ansia e nel mio caso dei miei frequenti attacchi di panico come ho letto in un libro “la Strana malattia” di Stefano Ligorio.
Premetto che in passato sono stata da diversi psichiatri e tutti mi hanno prescritti dei farmaci che io non ho mai preso.
Grazie
Gentilissima Grazia,
esistono evidenze scientifiche che, tra i fattori che predispongono un individuo allo sviluppo di sintomi legati all’ansia, giochino un ruolo le alterazioni dell’attività serotoninergica. Tali alterazioni si esprimono come tratti stabili della personalità.
Tuttavia ciò non significa che tale fattore possa spiegare la complessità delle cause di un attacco di panico (o di una fobia oppure dell’ansia generalizzata), che anzi è solitamente dovuto a molteplici fattori, sia di ordine biologico che soprattutto di ordine psicologico. Tali fattori possono comprendere le peculiari attribuzioni di significato che l’individuo compie, le esperienze di vita vissute, la capacità di regolazione emotiva, ecc.
Attraverso la Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale è possibile intervenire efficacemente, senza usare farmaci, per risolvere la problematica legata agli attacchi di panico con cui purtroppo convive da anni.
Presso il nostro Centro troverà professionisti esperti e qualificati in grado di aiutarla, a cui potrà rivolgersi per ricevere tutto il supporto necessario.
La saluto cordialmente,
dott. Simone Sottocorno