Quante volte ci siamo trovati a dire frasi come “devo…”, “devi…”, “deve…”, “è necessario che…”, “è indispensabile che…”? Questi pensieri riflettono le doverizzazioni, definite come “aspettative irrealistiche e assolute su un evento desiderato o su come dovrebbero essere le persone” (DiGiuseppe et al., 2014).

Le doverizzazioni

Le doverizzazioni sono state descritte e studiate in particolare da Albert Ellis, il fondatore della Rational Emotive Behavior Therapy (REBT). Ellis ha identificato vari tipi di credenze irrazionali, tra cui le doverizzazioni, che sono convinzioni rigide e assolutistiche espresse attraverso termini come “devo”, “dovresti”, “bisogna”, ecc. Questi pensieri portano a credere che se stessi, gli altri o le situazioni debbano essere in un certo modo, con aspettative rigide e poco realistiche.

Doverizzazioni su se stessi: “Devo essere perfetto in ogni compito, altrimenti non valgo nulla”; (“io devo assolutamente… altrimenti… e quindi…”)

Doverizzazioni sugli altri: “Gli altri devono sempre essere gentili e rispettosi verso di me, altrimenti sono delle persone inaccettabili”; (“gli altri devono trattarmi in modo… e devono essere… altrimenti… e allora”);

Doverizzazioni sulle condizioni di vita: “La vita deve sempre andare come previsto e senza problemi, altrimenti è insopportabile e non posso essere felice; (“la vita deve sempre… altrimenti è insopportabile…”);

Tutti noi possiamo avere la tendenza a pensare in questo modo in certe occasioni, ma ciò che rende disfunzionali le doverizzazioni è la loro rigidità. Questa rigidità trasforma le aspettative da semplici desideri in obblighi assoluti, causando frustrazione e disagio (DiGiuseppe et al., 2014).

Esempio di doverizzazione

Giulia è una studentessa universitaria che si sente spesso frustrata perché i suoi compagni di corso non rispondono immediatamente ai messaggi nei gruppi di studio. Giulia ritiene che tutti debbano essere sempre disponibili e pronti a rispondere subito, altrimenti li considera poco seri e rispettosi. Questa aspettativa le causa stress e la porta a pensare che i suoi compagni non abbiano interesse per il lavoro di gruppo, un comportamento per lei inaccettabile.

Oltre all’esempio di Giulia, pensiamo a Marco che crede di dover sempre essere perfetto al lavoro. Ogni minimo errore lo fa sentire un fallimento totale, aumentando la sua ansia e il suo stress.

Pensieri ed Emozioni

Differenza tra credenze irrazionali e razionali

Secondo la terapia cognitivo-comportamentale, sono i pensieri a causare le emozioni. La terapia razionale-emotiva comportamentale (REBT) distingue tra credenze irrazionali, che producono emozioni disfunzionali, e credenze razionali, che generano emozioni funzionali.

Credenze irrazionali

Le credenze irrazionali, come le doverizzazioni, portano a emozioni disfunzionali, come rabbia, depressione, procrastinazione. Queste credenze sono rigide, illogiche e ostacolano il raggiungimento dei nostri obiettivi. Al contrario, le credenze razionali, sono flessibili, realistiche e logiche, e non ostacolano il raggiungimento dei nostri obiettivi. Anche se possono generare emozioni spiacevoli, come il fastidio, la tristezza e la preoccupazione, queste emozioni sono funzionali e possono favorire comportamenti più efficaci.

Di fronte a un evento attivante, possiamo sviluppare credenze irrazionali che, secondo la REBT, possono manifestarsi come doverizzazioni, terribilizzazioni, svalutazioni di sé e degli altri, e intolleranza alla frustrazione. Poiché queste emozioni disfunzionali derivano da pensieri irrazionali, modificare il nostro modo di pensare può contribuire a ridurre la sofferenza. Sebbene non sia possibile eliminare completamente le emozioni spiacevoli, adottare un pensiero più razionale può diminuire la loro frequenza, intensità e durata (DiGiuseppe et al., 2014).

Trasformare le doverizzazioni in preferenze

Per migliorare il proprio equilibrio emotivo, è essenziale lavorare sulla rigidità delle doverizzazioni, trasformandole in preferenze. Questo significa passare da un approccio di “dovrei/dovresti” a uno di “preferirei“. Per fare questo, è importante riuscire a distinguere i propri desideri, ossia ciò che preferiamo, da ciò che ci aspettiamo e pretendiamo accada. Le doverizzazioni spesso portano a emozioni disfunzionali. Al contrario, le preferenze rappresentano un’espressione sana dei propri bisogni.

Un esempio

Ad esempio, se Giulia trasformasse il suo pensiero da “I miei compagni devono rispondere subito” a “Preferirei che i miei compagni rispondessero rapidamente”, noterà un cambiamento nelle sue emozioni. Il fastidio potrebbe sostituire la rabbia, portandola a una comunicazione più assertiva ed efficace.

Questo cambiamento richiede una presa di consapevolezza sul proprio funzionamento e uno sforzo per modificarlo. Tale processo, benché non facile, può essere gradualmente raggiunto attraverso un percorso psicoterapeutico. La trasformazione delle doverizzazioni in preferenze non solo riduce le emozioni disfunzionali, ma promuove anche una modalità comunicativa più assertiva ed efficace, migliorando complessivamente l’equilibrio emotivo.

Sintesi

Le doverizzazioni, descritte da Albert Ellis nella Rational Emotive Behavior Therapy(REBT), rappresentano credenze rigide e assolutistiche che possono causare emozioni disfunzionali. Distinguere tra credenze irrazionali e razionali e trasformare le prime in preferenze può portare a un miglioramento significativo dell’equilibrio emotivo. Attraverso un percorso psicoterapeutico, è possibile lavorare su queste credenze e promuovere una comunicazione più assertiva ed efficace.

Anna Teresa Gentiluomo Psicologa Saronno

Articolo scritto dalla dott.ssa Anna Teresa Gentiluomo Psicologa e Psicoterapeuta riceve presso la sede di Via Roma 85 a Saronno

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Bibliografia

  • DiGiuseppe, R.A., Doyle, K.A., Dryden, W. & Backx, W. (2014). Manuale di terapia razionale emotiva comportamentale. Raffaello Cortina Editore. 
  • Mario Di Pietro (2015) La terapia razionale emotiva comportamentale. Guida per la pratica clinica e per la formazione. Erickson.

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