Quando l’Ansia per la Salute diventa un problema

La maggior parte di noi ha provato una forte ansia per la propria salute o quella dei propri cari in alcuni momenti della vita. È normale sentirsi ansiosi quando aspettiamo i risultati di un esame o siamo preoccupati per l’esito di una visita medica. Allo stesso modo, è comune preoccuparsi della morte. Sperimentare ansia riguardo alla salute è assolutamente normale.

L’ansia per la salute diventa un vero e proprio disturbo quando si manifesta come una paura o una preoccupazione continua ed eccessiva riguardo al fatto che sintomi o sensazioni fisiche non ben definite possano essere segnali di una grave malattia. Ad esempio, una persona con questo disturbo potrebbe convincersi di avere un tumore alla faringe solo per un mal di gola. Questa condizione è conosciuta come disturbo d’ansia di malattia. La caratteristica centrale di questo disturbo è la paura di avere una grave malattia fisica a causa di una errata interpretazione di sintomi fisici minori, come una normale sensazione fisiologica, una disfunzione benigna o un disagio corporeo non indicato generalmente come indice di malattia (APA, 2013).

Le principali cause del Disturbo d’Ansia di Malattia

Ci sono fattori di tipo biopsicosociale che predispongono alcuni individui a sviluppare questo disturbo più di altri.

  • Fattori Genetici. Possono predisporre una persona ad essere maggiormente vulnerabile allo sviluppo del disturbo. Non è la malattia che si eredita, ma una maggiore predisposizione.
  • Fattori Biologici. Alcuni studi hanno riscontrato cambiamenti nella regolazione dei neurotrasmettitori, che possono rendere alcune persone più sensibili a certi stimoli potenzialmente ansiogeni.
  • Ambiente Familiare, Esperienze Infantili e Apprendimento Sociale. L’ambiente in cui si cresce, le esperienze vissute durante l’infanzia e ciò che si impara attraverso l’osservazione e l’interazione con gli altri possono influenzare significativamente lo sviluppo del disturbo d’ansia di malattia.
  • Esperienze di Malattie e di Morte. Avere avuto una grave malattia da bambini, avere un familiare o un amico con una grave malattia, o sperimentare la morte di un amico o parente stretto possono essere fattori determinanti.

Il Fiore dell’ipocondria (Disturbo d’Ansia di Malattia)

Sebbene il termine “ipocondria” non sia più utilizzato nel DSM-5, il modello conosciuto come “fiore dell’ipocondria” rimane uno strumento utile per comprendere i vari fattori che contribuiscono al disturbo d’ansia di malattia. Il diagramma del fiore del disturbo d’ansia di malattia illustra in modo chiaro e visivo le diverse componenti che interagiscono nel contribuire a questo disturbo complesso.

Ipocondria e ansia da malattia

Per visualizzare l’ipocondria, possiamo immaginarla come un fiore. Al centro di questo fiore si trova la preoccupazione per la salute, mentre i circoli viziosi che mantengono e rafforzano il disturbo formano i petali della corolla. Il gambo rappresenta le credenze superstiziose, mentre le radici simboleggiano gli eventi critici che si radicano negli aspetti di vulnerabilità della persona. Il rimuginio, infine, è l’acqua che l’ipocondriaco utilizza per mantenere il terreno fertile e far crescere il fiore.

Gli aspetti genetici, biologici, l’ambiente e l’educazione, e gli eventi di vita, rappresentati dalle radici, preparano il terreno per lo sviluppo del fiore dell’ipocondria.

Una volta che il disturbo si manifesta, i comportamenti adottati dalla persona per alleviare l’ansia spesso finiscono per rafforzarlo e mantenerlo, creando dei circoli viziosi. Questi circoli viziosi possono essere rappresentati dai petali del fiore e includono, ad esempio, visite mediche frequenti, richiesta di rassicurazioni a familiari e amici, evitamento di stimoli riguardanti la malattia, e attenzione sul corpo. Queste strategie, pur essendo tentativi di gestione dell’ansia, risultano disfunzionali e contribuiscono al mantenimento e alla cronicizzazione del problema.

Esempio pratico:

Immaginiamo un individuo che, sentendo un dolore al petto, teme immediatamente di avere un tumore al polmone. Questa preoccupazione lo porta a cercare rassicurazioni continue dai medici, leggere ossessivamente articoli su internet e controllare costantemente i propri sintomi. Questo comportamento non solo alimenta la sua ansia, ma la rafforza, creando un circolo vizioso difficile da interrompere.

Di seguito l’esempio pratico attraverso il fiore dell’ipocondria

Ipocondria e ansia

Trattamento del Disturbo da Ansia di Malattia

La terapia cognitivo-comportamentale è indicata come trattamento d’elezione per il disturbo, comprovandone l’efficacia e la stabilità nel tempo (Seiwright et al., 2008; Greeven et al., 2009; Hedman et al., 2010; Torsello e Dell’Erba, 2014).

Tali interventi prevedono diverse fasi

  • Fase di Valutazione: Si esplorano i comportamenti e le cognizioni disfunzionali che il soggetto ipocondriaco attiva in risposta a stimoli critici, sovra-stimando la gravità dei sintomi.
  • Psicoeducazione: Si forniscono informazioni approfondite sul disturbo, inclusi i modelli cognitivi e comportamentali associati al disturbo.
  •   Interventi Cognitivi: Si ristrutturano i pensieri disfunzionali che alimentano la preoccupazione esagerata per la salute, riorientando il focus sulla reale probabilità che il sintomo fisico sia il segno di una malattia molto grave. Si interviene sul rimuginio e su altri meccanismi cognitivi che contribuiscono al mantenimento del disturbo.
  • Interventi Comportamentali: Si lavora per eliminare i comportamenti problematici del soggetto, come le visite mediche eccessive e il ricorso frequente a rassicurazioni da parte di familiari e amici. Si interrompono i circoli viziosi tra cognizioni distorte e comportamenti disfunzionali.
  • Prevenzione delle Ricadute e Follow-up: Si monitora la stabilità dei miglioramenti nel tempo e si prepara il soggetto a gestire eventuali ricadute.

Conclusione

Comprendere il disturbo d’ansia di malattia attraverso la metafora del fiore ci permette di vedere come diversi elementi del disturbo siano interconnessi. La psicoterapia cognitivo-comportamentale offre strumenti efficaci per rompere questi legami e aiutare l’individuo a superare le sue paure, promuovendo un miglioramento significativo della qualità della vita.

Anna Teresa Gentiluomo Psicologa Saronno

Articolo scritto dalla dott.ssa Anna Teresa Gentiluomo Psicologa e Psicoterapeuta riceve presso la sede di Via Roma 85 a Saronno

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Bibliografia

  • American Psychiatric Association (2013). Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM 5). Raffaello Cortina Editore, Milano.
  • Greeven A., Van Bolkom A.J., Van Der Leeden R., Merkelbach J.W. e Van Der Heuvel O.A. (2009). Cognitive behavioural therapy versus paroxetine in the treatment of hypochondriasis: An 18-months naturalistic follow-up. Journal of Behavior Therapy and Experimental Psychiatry.
  • Hedman E., Ljotsson B., Andersson E., Ruck C., Andersson G. e Lindefors N. (2010). Effectiveness and cost offset analysis of group CBT for hypochondriasis delivered in a psychiatric setting: An open trial. Cognitive Behaviour Therapy.
  •  Leveni D., Lussetti M, Piacentini D. (2022), Ipocondria, ansia per le malattie e disturbi da sintomi somatici, Erickson, Trento.
  • Seivewright H., Green J., Salkovskis P., Barrett B., Nur U. e Tyrer P. (2008). Cognitive-Behavioural Therapy for health anxiety in a genito-urinary medicine clinic: Randomized controlled trial. The British Journal of Psychiatry.
  • Torsello V. e Dell’Erba G. (2014). Ansia per la salute: capire e trattare il Disturbo da Somatizzazione attraverso un modello cognitivo dell’ansia. Cognitivismo Clinico.
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