Etimologicamente “effetto placebo” deriva dal termine latino “placebo”, che significa “piacerò” e si riferisce ad un miglioramento delle condizioni di un individuo non attribuibile direttamente a un trattamento attivo ma, piuttosto, alla convinzione che tale trattamento stia funzionando.

In psicologia, l’effetto placebo è ampiamente studiato per comprendere come le aspettative e la percezione influenzino la mente e il corpo.

Cos’è l’Effetto Placebo?

L’effetto placebo è un fenomeno che si verifica quando un individuo riceve una sostanza o un trattamento privo di principi attivi, come ad esempio una pillola di zucchero o una soluzione salina invece che una sostanza chimico-farmacologica, ma sperimenta ugualmente miglioramenti nella salute e/o nel benessere psicologico. Questo miglioramento è il risultato delle aspettative, della fiducia nel trattamento e di altri fattori psicologici.

Ad esempio, una persona che assume inconsapevolmente una pillola placebo per il mal di testa credendo che sia un potente analgesico, può effettivamente avvertire una riduzione del dolore. Sebbene tale pillola non contenga alcun principio attivo, la convinzione nella sua efficacia stimola il cervello a produrre reazioni fisiologiche, come il rilascio di endorfine, che possono alleviare il dolore. Le endorfine, conosciute anche come ormoni del benessere, infatti, sono sostanze chimiche prodotte dal cervello e dotate di una potente attività analgesica, ma anche eccitante e di riduzione dello stress.

Meccanismi Psicologici alla Base del Placebo

L’effetto placebo è un fenomeno psicologico complesso, influenzato da diversi fattori:

  1. Aspettative: l’aspettativa di un miglioramento è una componente chiave dell’effetto placebo. Le persone tendono a rispondere in modo più positivo se credono che un trattamento sarà efficace, poiché le aspettative possono influenzare la percezione del dolore o della malattia.
  2. Condizionamento: il condizionamento classico (stimolo-risposta) gioca un ruolo importante nell’effetto placebo. Ad esempio, se un paziente ha sperimentato un miglioramento con un farmaco in passato, il solo atto di assumere una pillola (anche se è un placebo) può evocare la stessa risposta positiva attraverso l’associazione mentale.
  3. Suggestione: la fiducia nell’autorità medica o nelle figure di riferimento può aumentare l’effetto placebo. Se un medico afferma che un determinato trattamento funzionerà, il paziente può sentirsi più propenso a credere a tale affermazione, il che contribuisce all’effetto positivo.
  4. Autoconsapevolezza: il placebo può aumentare la consapevolezza e la fiducia nel proprio corpo. Spesso, assumere un trattamento placebo porta l’individuo a concentrarsi più attentamente sui cambiamenti nel proprio corpo, rilevando segni di miglioramento che altrimenti potrebbero passare inosservati.

In psicologia, l’effetto placebo è studiato in molti ambiti, soprattutto nei trattamenti per ansia, depressione e disturbi psicosomatici. Alcuni studi hanno dimostrato che le aspettative dei pazienti riguardo all’efficacia di una terapia psicologica possono influenzare notevolmente i risultati della stessa. Ad esempio, una persona che crede fermamente che una terapia di orientamento cognitivo-comportamentale possa ridurre i suoi sintomi di ansia potrebbe percepire un miglioramento, anche se la terapia stessa non introduce cambiamenti significativi.

Effetti del placebo sulla mente

Aspetti Etici e Limiti dell’Uso del Placebo

L’uso del placebo solleva questioni etiche, soprattutto nel contesto medico. Somministrare un trattamento placebo a un paziente senza il suo consenso può essere considerato ingannevole e violare l’autonomia del paziente. Tuttavia, alcuni filoni di pensiero sostengono che, in determinate circostanze, l’effetto placebo potrebbe essere sfruttato a beneficio del paziente, purché sia rispettata l’integrità morale.

Un altro limite dell’effetto placebo è che non funziona su tutti. Alcuni individui sono più predisposti di altri a rispondere a un placebo, e non sempre è possibile prevedere chi sarà influenzato. Inoltre, l’effetto placebo tende ad essere temporaneo e non sufficiente per affrontare condizioni mediche gravi o croniche.

È necessario sottolineare che l’uso del placebo non deve essere assolutamente sostituito a quello del farmaco prescritto dal medico, utile e necessario al trattamento, alla cura e al mantenimento delle patologie più gravi.

Effetto Nocebo: Il Lato Oscuro del Placebo

Accanto all’effetto placebo, esiste anche il corrispettivo effetto “nocebo”, che si riferisce all’esperienza di effetti negativi o peggioramenti della condizione di salute dovuti alla convinzione che un trattamento sarà dannoso o inefficace. Ad esempio, un paziente che crede che un farmaco avrà effetti collaterali gravi potrebbe effettivamente manifestarli, anche se il farmaco è innocuo. Questo fenomeno dimostra come le aspettative negative possano influenzare la salute in modo altrettanto potente di quelle positive. I placebo e/o i nocebo, infatti, hanno azione sul modo in cui il paziente sperimenta i sintomi, non sulle cause dei sintomi.

Conclusioni

L’effetto placebo dimostra la straordinaria influenza della mente sulla percezione e sulla risposta del corpo. Sebbene non possa sostituire i trattamenti medici basati su evidenze scientifiche, l’effetto placebo rivela l’importanza delle aspettative e della fiducia nel processo di guarigione. In psicologia, l’esplorazione del placebo continua a fornire intuizioni preziose su come le convinzioni personali possano modellare la salute mentale e fisica, aprendo nuove strade per trattamenti integrati che considerano non solo il corpo, ma anche la mente.

Serena Gizzi Psicologa Monza

Articolo scritto dalla dott.ssa Serena Gizzi Psicologa e Psicoterapeuta nella sede di Monza.

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