Cosa significa “disturbo di personalità” in generale

Avere un disturbo di personalità significa avere dei modelli di pensieri e di comportamenti rigidi e tendenzialmente stabili nel tempo; tali modalità di pensieri e comportamenti implicano disagio e sofferenza all’individuo in più aree di vita; tali pensieri e comportamenti si distaccano da norme e attese sociali e culturali; ancora, tali pensieri e comportamenti non sono messi in discussione dall’individuo, che dunque non li coglie come inadeguati o come causa del proprio malessere.

Un disturbo di personalità esordisce in adolescenza, momento nel quale infatti strutturiamo la nostra personalità di futuro adulto.

Disturbi di personalità

I disturbi di personalità impattano il modo di pensare sé, le altre persone e il mondo in generale; impattano il modo in cui agiamo e ci comportiamo nella vita; impattano le relazioni con gli altri.

Esistono vari disturbi di personalità che possono trovarsi anche in comorbilità tra loro. I disturbi di personalità vengono inseriti in gruppi diagnostici e tra questi vi è il cosiddetto “Cluster C”, che rappresenta alcuni disturbi di personalità che tra loro sono accomunati per essere caratterizzati da comportamenti di ritiro, timore, scarsa autostima, condotte ansiose, sentimenti di inadeguatezza. Nel Cluster C troviamo anche il Disturbo Evitante di Personalità (DEP).

Cos’è il disturbo evitante di personalità   

Secondo il DSM-5-TR, il DEP implica modelli di pensieri e comportamenti pervasivi basati su inibizione sociale, sensazione di inadeguatezza, forte timore per il giudizio altrui. Di conseguenza, una persona con DEP cerca profusamente di evitare:

  • attività lavorative che implicano contatto interpersonale per paura di risultare giudicata, disapprovata, criticata, rifiutata;
  • il rapporto con le persone a meno di non avere la certezza di piacere;
  • di essere umiliata o ridicolizzata, poiché di base si vede come inetta e inferiore agli altri;
  • di assumersi rischi e responsabilità, soprattutto per ansia e vergogna.

Sintesi di chi soffre del disturbo evitante di personalità  

Personalità evitante in sintesi:

  • IO = inadeguato, umiliato; provo vergogna e ansia; tendo a inibire desideri e scopi di vita; ho scarsa o assente auto-direzionalità.
  • ALTRI = fatico a sperimentare intimità con gli altri; ho profusa paura per il giudizio altrui; evito scambi interpersonali per ansia e vergogna e timore di essere giudicato o ridicolizzato.

Persone con DEP hanno quindi maggiori probabilità di sperimentare problemi interpersonali, socializzare, strutturare rapporti intimi, realizzare desideri e scopi nella vita, cooperare e riconoscere le proprie emozioni.

Disturbo di personalità

Abbiamo detto che i disturbi di personalità possono trovarsi in comorbilità. Quando il DEP si trova in associazione a tratti narcisistici, possono prevalere anche comportamenti altezzosi e incuranti degli effetti sulle altre persone, pur mantenendo di base una struttura fragile e insicura, che viene nascosta da condotte di generale grandiosità.

Ancora, non stupisce la constatazione secondo cui il DEP può spesso trovarsi in associazione a sintomatologia depressiva, solitudine, anedonia, incapacità di percepire piacevolezza di vivere (APA, 2014).

Cosa fare?

Naturalmente è sempre importante partire in maniera chiara, ossia da una diagnosi. È importante rivolgersi dunque a un professionista psicoterapeuta o psichiatra che possa innanzitutto eseguire una consulenza psicodiagnostica, la quale si basa su colloqui clinici in combinazione alla somministrazione di strumenti di valutazione.

Ogni persona ha il suo modo di “funzionare”, pertanto persone con medesima diagnosi di DEP possono avere manifestazioni differenti della stessa patologia, per quanto i criteri diagnostici siano quelli sopra descritti. È importante, dunque, oltre all’avere una diagnosi, capire come il disturbo si inserisce nel funzionamento generale della persona. Alla luce di ciò, sarà importante avviare un piano di intervento personalizzato.

Psicoterapia per il trattamento del disturbo evitante di personalità

La psicoterapia aiuta proprio nell’individuare pensieri e comportamenti che provocano disagio all’individuo ed è volta alla sperimentazione di modalità differenti di interagire con sé e con gli altri.

In presenza di una personalità evitante, avviare un percorso di terapia è già un’esposizione importante e preziosa.

Psicologa a Saronno Silvia Bosio

Articolo scritto dalla Dott.ssa Silvia Bosio Psicologa a Saronno

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