Il flooding, alla lettera immersione, è una tecnica cognitivo-comportamentale utilizzata per il superamento delle fobie, che consiste nell’esporre ripetutamente il paziente allo stimolo che gli produce ansia, senza che ci sia per lui possibilità di fuga.
principi di funzionamento
Il principio su cui si basa è il seguente: l’esposizione allo stimolo fobico produce inizialmente una risposta ansiosa di massima intensità; continuando però ad esporre ripetutamente il soggetto allo stesso stimolo, la risposta ansiosa non può che andare incontro ad un decremento fisiologico.
Le persone invece tendono a fare l’esatto contrario: naturalmente sono portate ad evitare deliberatamente e in ogni circostanza il confronto con la stimolazione ansiogena, ma così facendo impediscono l’estinzione naturale e fisiologica della risposta fobica.
In cosa consiste il Flooding
Attraverso la procedura del flooding, che rientra tra le cosiddette tecniche “forti” della terapia cognitivo-comportamentale, il terapeuta induce il paziente a sperimentare, a livello reale o immaginativo, la situazione che più lo spaventa e per il maggior tempo possibile. In questo modo il paziente sarà portato a toccare con mano l’irrazionalità dei suoi timori e come conseguenza a ciò in genere l’ansia, dopo aver raggiunto un picco, si ridimensiona o in certi casi sparisce completamente.
Esempi
Per esempio, nel caso di una persona che non riesce a toccare le maniglie delle porte per paura della contaminazione che può derivarne, questa tecnica potrebbe funzionare molto bene: il terapeuta, dopo aver indagato le motivazioni di tale fobia, costruito un rapporto di fiducia con paziente e spiegato il senso dell’intervento, può incoraggiare la persona, durante la seduta, ad entrare in contatto con lo stimolo fobico, standole accanto mentre appunto tocca delle maniglie. Nei giorni successivi, il paziente è invitato ad entrare in contatto ripetutamente con lo stimolo ansiogeno anche in altre circostanze al di fuori del setting terapeutico, supportato per esempio dai familiari, fino all‘estinzione della sua paura e delle sue risposte d’angoscia.
Altra condizione fondamentale quando si applica la tecnica del flooding è che, immaginato o reale che sia lo stimolo fobico, si ponga il soggetto in condizione di non poter evitare tale stimolo (se non in caso di reazioni estreme), fornendogli contemporaneamente sicurezza circa la propria incolumità.
Quali possibili svantaggi
Il flooding è una tecnica che deve essere utilizzata con cautela, poiché può avere anche degli svantaggi:
- In alcuni casi, se il paziente non si sente ancora abbastanza sicuro nell’affrontare lo stimolo e abbastanza protetto all’interno del setting terapeutico, magari a causa di scarsa fiducia nel terapeuta ma soprattutto in se stesso, invece che l’estinzione dell’ansia può verificarsi una sensibilizzazione verso lo stimolo fobico. È infatti fondamentale creare un rapporto di fiducia col terapeuta e lavorare bene prima sulle ragioni per cui la persona ha sviluppato la fobia di cui soffre, analizzando accuratamente i vantaggi secondari e i pensieri irrazionali che la mantengono in vita, altrimenti il paziente sarà sempre più portato ad evitare lo stimolo piuttosto che ad affrontarlo;
- Il terapeuta, per quanto precise possano essere le indicazioni che fornisce al paziente sul come applicare la tecnica in autonomia, avendo cura di coinvolgere anche la famiglia o le persone a lui vicine, non potrà mai avere controllo su quanto accade al di fuori dello studio e questo può costituire un ostacolo al raggiungimento dell’obiettivo.
Per queste ragioni è bene sapere che questo tipo di intervento può e deve essere effettuato solo da terapeuti esperti, in grado di individuare in quali casi ci possono essere i presupposti per applicarlo e di comprendere quali pazienti possono rispondere bene alla tecnica e quando invece possono verificarsi degli impedimenti.
- Dizionario di Scienze Psicologiche, Ed. Simone
- Psicotraumatologia.com
Articolo a cura di Annarita Scarola