La giovane età adulta è una fase del ciclo di vita meno considerata rispetto ad altre, che si colloca a metà fra l’appena conclusa adolescenza e la futura genitorialità, periodi molto più osservati e considerati in ambito clinico e teorico. I giovani adulti non hanno sempre percorsi formativi e professionali lineari, non hanno ancora raggiunto una fase di indipendenza economica stabile, abitano con i genitori, faticano a costruire legami stabili di coppia, sono confusi e incerti rispetto ai cambiamenti che li coinvolgono. Vengono però spesso dimenticati, lasciati alle prese con il mondo della precarietà, il disorientamento legato ai percorsi scolastici che si concludono e le speranze verso il proprio futuro da adulti.
Possiamo sicuramente rintracciare l’influenza di variabili sociali ed economiche collettive, ma gli aspetti individuali e psicologici ci aiutano a riformulare una prospettiva su questa terza nascita che i giovani devono attraversare. Basti pensare al processo di separazione e individuazione che si allunga oltre l’adolescenza, al passaggio da un modello familiare tradizionale alla famiglia affettiva ed ai cambiamenti individuali e relazionali che accompagnano questo periodo della vita.
In ambito psicoterapeutico diventa quindi centrale poter mettere in luce e dedicare uno spazio di ascolto e scoperta rispetto alla consapevolezza di sé, delle strategie con cui vengono affrontate le numerose sfide che emergono fra i 20 e i 30 anni, dando significato a emozioni, comportamenti e aspettative. Accompagnare i giovani adulti in un percorso psicologico psicoterapeutico va dunque nella direzione di poter “sbrogliare la matassa”, accrescendo la conoscenza di sé, sostenendo lo svincolo dalla fase di vita precedente e l’apertura verso il cambiamento all’età adulta, potendo diventare a pieno se stessi.
Intervento del Dott. Dott. Luca Balio
Summit di Psicologia Monza 202202