Dipendenza da caffeina: l’uso del caffè è ritenuto ormai quasi necessario per iniziare la giornata, al punto che l’assunzione di caffeina può essere quasi considerata una dipendenza. Il caffè viene assunto da un ampio numero di persone per colazione, a metà mattina o dopo i pasti, con la percezione che aiuti ad essere più “svegli” e reattivi, qualità utili per affrontare le giornate lavorative o di studio intenso.
Trattandosi però di una sostanza che agisce effettivamente sull’organismo e sul sistema nervoso, l’assunzione eccessiva e prolungata può portare a conseguenze negative. Coma capire se la quantità di caffeina assunta è appropriata o eccessiva?
Dipendenza da caffeina: quando si parla di intossicazione?
Si può parlare di intossicazione da caffeina se c’è stato un recente consumo di caffeina in dosi elevate e se si sono sviluppati in seguito irrequietezza, nervosismo, eccitamento, insonnia, vampate al volto, diuresi, disturbi gastrointestinali, contratture muscolari, flusso incoerente del pensiero e dell’eloquio, tachicardia o aritmia cardiaca, periodi di resistenza alla fatica, agitazione psicomotoria. Perché si possa parlare di intossicazione, tali manifestazioni devono causare un disagio clinicamente significativo o compromettere il funzionamento della persona in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti (APA, 2014).
Si possono osservare gli effetti della caffeina anche a partire da cosa succede nel momento in cui se ne interrompe l’utilizzo, verificando se si presentano i sintomi tipici dell’astinenza. L’astinenza da caffeina si verifica quando, in seguito ad un uso quotidiano prolungato di caffeina, se ne interrompe bruscamente l’uso e, nelle ventiquattro ore seguenti, si manifestano i seguenti segni o sintomi: cefalea, affaticamento, umore disforico, depresso o irritabilità, difficoltà di concentrazione, nausea, vomito o dolori muscolari. Anche in questo caso, perché si possa parlare di astinenza da caffeina, i sintomi devono causare disagio clinicamente significativo o compromettere il funzionamento dell’individuo in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti (APA, 2014).
Disturbi associati alla dipendenza
Altri disturbi identificati sono il disturbo d’ansia indotto da caffeina e il disturbo del sonno indotto da caffeina, che vengono diagnosticati quando i sintomi sono particolarmente gravi.
Il fatto che il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5) preveda, nel capitolo dedicato ai Disturbi correlati a sostanze e disturbi da addiction, una sezione dedicata alla caffeina è un dato indicativo, che ci mostra come gli effetti della caffeina non vadano sottovalutati.
Spesso la caffeina viene assunta per i suoi effetti positivi, per esempio per aumentare la produttività sul lavoro o nello studio, ma è necessario farne un uso consapevole, rispettando il proprio corpo, che necessita di riposo e di ritmi meno intensi di quelli che spesso gli imponiamo. Nel caso di difficoltà nel regolare il proprio uso di caffeina può essere utile rivolgersi ad un professionista della salute mentale per inquadrare la situazione e stabilire come procedere.
Articolo a cura della Dott.ssa Maria Gazzotti Psicologa
Bibliografia:
APA (2014). Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5).