Come in ogni ambito di vita, le esperienze emotive detengono un grande valore anche in ambito accademico e talvolta, se non riconosciute e gestite, possono rivelarsi fattori critici dell’esperienza scolastica, arrivando persino ad incidere sulla modulazione degli aspetti cognitivi sia in positivo che in negativo.

Diversi studi condotti in ambito scolastico, difatti, hanno evidenziato che il coinvolgimento emotivo ha effetti su diverse componenti cognitive come l’attenzione, la memoria, i processi di apprendimento e ragionamento e il problem solving. Le emozioni sperimentate in ambito accademico, inoltre, influenzano i processi di autoregolazione e motivazione allo studio.

Emozione di noia nel contesto scolastico

Una delle emozioni molto spesso evidenziata nei contesti scolastici è la noia.

Questo stato emotivo, spesso trascurato, a cui viene attribuita una valenza prevalentemente negativa, è un indicatore molto importante dell’esperienza scolastica e/o individuale dello studente e può avere effetti significativi sull’apprendimento e sul benessere generale.

Cause della noia nel contesto scolastico

Le cause della noia scolastica sono molteplici e possono variare notevolmente tra i bambini. Alcuni dei principali fattori includono:

Contenuti scolastici percepiti non stimolanti.

Quando il materiale didattico non è interessante o rilevante per gli studenti, la noia può insorgere rapidamente. Studi come quelli di Pekrun e collaboratori (2010) sulle emozioni in ambito scolastico hanno evidenziato che contenuti ripetitivi o non sfidanti possono demotivare gli studenti.

Livello di difficoltà inappropriato.

Se un compito è troppo facile o troppo difficile, può causare frustrazione o disinteresse nel singolo studente. A tal proposito lo psicologo ungherese Csikszentmihalyi (1990) ha introdotto il concetto di “stato di Flow”, uno stato di coscienza in cui la persona è completamente immersa in un’attività, condizione che si verifica quando c’è un equilibrio tra abilità e sfida. Quando questo equilibrio manca, può emergere la noia.

Metodo di Insegnamento.

Metodi di insegnamento tradizionali, quali lezioni frontali senza la partecipazione attiva degli studenti, possono risultare monotoni, inducendo facilmente i ragazzi ad annoiarsi e a cercare altri stimoli che fungono da distrattori. Per mantenere l’interesse degli studenti è spesso necessario un approccio più interattivo e coinvolgente, con ad esempio simulazioni o giochi di ruolo, lezioni all’aria aperta o decontestualizzate.

Fattori personali e psicologici.

Ogni bambino ha un diverso livello di tolleranza alla noia e variabili personali come la curiosità, l’autostima e la motivazione intrinseca giocano un ruolo importante. Uno studio di Goetz e collaboratori (2006) ha sottolineato come le differenze individuali influenzino la percezione della noia.

Disturbi dell’apprendimento e disturbi del neurosviluppo.

Anche il non riconoscere e valorizzare predisposizioni e inclinazioni personali dello studente, induce lo stesso ad annoiarsi, affaticarsi e, alcune volte, a ritirarsi. Come, ad esempio, nel caso di un disturbo dell’apprendimento o di altro disturbo del neurosviluppo che richiedono un approccio adatto alle peculiarità e/o necessità individuali. Adattare la tipologia e il carico dei compiti a casa, i tempi delle verifiche e l’utilizzo di strumenti utili in base alle esigenze specifiche dello studente, può contribuire ad alleggerire il carico di lavoro e a permettergli di avere un miglior apprendimento.

Conseguenze della Noia a Scuola

La noia non è solo un’emozione negativa, ma, se non riconosciuta e gestita, può avere conseguenze significative sul rendimento scolastico e sullo sviluppo personale dei bambini. Ciò si verifica, ad esempio, attraverso uno scarso rendimento scolastico, il fenomeno della disaffezione scolastica che produce un aumento del fenomeno dell’assenteismo, minor coinvolgimento nelle attività scolastiche fino al ritiro. Possono insorgere anche effetti psicologici a lungo termine: la noia cronica può influire negativamente sul benessere psicologico, portando a problemi di autostima e riducendo la motivazione a lungo termine dello studente.

I bambini annoiati possono manifestare comportamenti dirompenti in classe (Disruptive Behaviour) nella ricerca di nuovi stimoli attraverso l’interazione con i compagni, reazioni degli insegnanti o altre forme di distrazione.

Possibili rimedi contro la noia scolastica

Affrontare la noia a scuola richiede un approccio multidimensionale che coinvolga insegnanti, figure professionali quali educatori, psicologi, pedagogisti, genitori e gli stessi studenti.

Alcune strategie ritenute efficaci includono:

Diversificazione dei metodi didattici: l’adozione di metodi di insegnamento attivi, come il cooperative learning, il problem-based learning e l’uso della tecnologia interattiva, può rendere le lezioni più interessanti e coinvolgenti.

  • Adattamento dei contenuti: è importante che i contenuti didattici siano rilevanti e significativi per gli studenti. Gli insegnanti possono personalizzare i materiali per adattarli agli interessi e alle abilità degli alunni.
  • Incoraggiare la partecipazione attiva: stimolare la partecipazione degli studenti attraverso discussioni, progetti di gruppo e attività pratiche può mantenere alto il loro livello di interesse.
  • Promuovere l’autonomia e la scelta: consentire agli studenti di avere un certo grado di controllo sul loro apprendimento, ad esempio attraverso la scelta degli argomenti di studio o dei progetti, cosa che può aumentare la motivazione intrinseca e ridurre la noia.
  • Sostegno emotivo e motivazionale: creare un ambiente di classe positivo, propositivo e di supporto, dove gli studenti si sentano sicuri di esprimere le loro idee e le emozioni, può migliorare il loro coinvolgimento e interesse per le attività scolastiche.

Conclusione sulla noia nel contesto scolastico

La noia a scuola è un problema complesso che richiede attenzione e interventi mirati. Comprendere le cause sottostanti e implementare strategie didattiche innovative, condizioni ottimali e approcci personalizzati, può fare la differenza nel rendere il percorso di apprendimento più gratificante e produttivo per gli studenti. Educatori, psicologi, genitori e studenti devono lavorare insieme, comunicare e cooperare per creare un ambiente di apprendimento stimolante e inclusivo, capace di accendere la curiosità e la passione per il sapere.

Articolo scritto dalla dott.ssa Serena Gizzi Psicologa e Psicoterapeuta

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