La sindrome ansioso depressiva spiegata: cos’è, come riconoscerla e come affrontarla
La sindrome ansiosa depressiva è una condizione clinica complessa che comporta sintomi ansiosi e depressivi simultaneamente, può portare a conseguenze negative influenzando il funzionamento nella quotidianità.
Cos’è l’ansia?
La Treccani definisce l’ansia come “stato di agitazione, di forte apprensione, dovuto a timore, incertezza, attesa di qualcosa”. L’ansia ha una funzione biologica fondamentale per la sopravvivenza e viene provata quando siamo incerti rispetto all’obiettivo che vogliamo raggiungere. Ci permette di attivare uno stato di allerta per metterci in sicurezza. Tuttavia, quando lo stato di allerta è sempre presente e si attiva anche senza un reale pericolo, diventa disfunzionale e si inizia a parlare di disturbi d’ansia.
Cos’è la depressione?
Come le altre emozioni, anche la tristezza è fisiologica e necessaria per la nostra sopravvivenza. È l’emozione della mancanza e della perdita che viene esperita quando perdiamo una persona, un’occasione o un oggetto a noi caro. Se la tristezza diventa pervasiva e molto intensa può alterare la percezione che abbiamo di noi stessi, del mondo circostante e del nostro futuro: in questo caso si parla di depressione. La depressione è un disturbo psicopatologico che può alterare significativamente il funzionamento cognitivo, sociale, lavorativo e scolastico di una persona.
Cos’è la sindrome ansiosa depressiva?
Si parla di sindrome ansiosa depressiva quando vengono soddisfatti contemporaneamente i criteri diagnostici dell’ansia e della depressione. Risulta ad oggi una delle patologie più diffuse e, data la sua complessità, richiede un’accurata valutazione psicologica e/o psichiatrica. I numerosi sintomi possono portare a un grande condizionamento nella vita del paziente alterando diversi aspetti di vita: la sfera sociale, affettiva , lavorativa e/o scolastica.
Come fare per riconoscerla? sintomi
La sindrome ansiosa depressiva prevede che vi siano una combinazione di sintomi ansiosi e depressivi. In particolare, i più comuni sono:
- Disturbi del sonno;
- Difficoltà di memoria e concentrazione;
- Stanchezza;
- Tristezza;
- Preoccupazione costante e intensa senza alcun motivo reale;
- Irritabilità;
- Tremori;
- Tachicardia;
- Sentimenti di inutilità e bassa autostima;
- Facilità al pianto.
Per poter fare diagnosi i sintomi ansiosi e depressivi devono presentarsi nello stesso periodo e nella stessa intensità per un tempo minimo di due settimane.
Come si affronta?
È necessario che il paziente riconosca il problema e che si rivolga a un professionista che possa, a seguito di una buona valutazione, definire la diagnosi. Una volta identificato il quadro clinico si può intraprendere una terapia cognitiva comportamentale. Talvolta la psicoterapia può essere affiancata da una terapia farmacologica, la cui opportunità viene valutata dal paziente e dal terapeuta in base all’intensità dei sintomi e del loro impatto sul funzionamento.
Articolo Scritto dalla dott.ssa Giada Sera Psicologa e psicoterapeuta a Saronno presso la sede del Centro InTerapia