Nel corso della nostra vita tutti proviamo con le emozioni, anche se non sempre ne siamo pienamente consapevoli. Talvolta sentiamo chiaramente di essere felici o arrabbiati , mentre molto spesso ci sentiamo “strani” e “attivati” ma non capiamo cosa ci succede.

Le emozioni sono fondamentali nella nostra vita, anche quelle che consideriamo meno piacevoli.

Perchè sono così importanti?

Le emozioni ci comunicano qualcosa sui nostri bisogni e i nostri diritti, ci aiutano a superare situazioni faticose,  a raggiungere i nostri obiettivi e a capire quando siamo soddisfatti. 

Nelle teorie evoluzionistiche le emozioni sono dei processi adattivi che ci permettono di sopravvivere, infatti ci permettono di valutare la presenza di un pericolo, di attivare un comportamento e di adattarci all’ambiente e di comunicare con gli altri membri della specie. 

Ad esempio, proviamo paura quando si presenta un pericolo. Questa emozione è necessaria per fronteggiarlo: la sensazione di essere “paralizzati”, la risposta di attacco o la fuga sono essenziali per rispondere alla situazione. Immaginiamo di trovarci di fronte a un leone: la nostra emozione di paura ci permetterà di attuare una serie di risposte volte a metterci al sicuro. Inoltre numerosi studi etologici e psicologici evidenziano come determinate espressioni facciali siano correlate a determinate emozioni e che queste siano presenti in ugual modo in diverse culture. 

Ma cos’è un’emozione?

Le etichette che usiamo per definire le emozioni comprendono diversi aspetti: una valutazione cognitiva, una sensazione fisica e aspetto motorio, un oggetto, un “feeling” e spesso anche un componente interpersonale. Molto spesso non siamo consapevoli della relazione tra questi aspetti, ad esempio può essere difficile comprendere perché sentiamo alcune sensazioni fisiche, il motivo per cui ci comportiamo in un determinato modo o il perchè di alcune dinamiche relazionali. Risulta, quindi, fondamentale riconoscere una natura multidimensionale delle emozioni. 

Ci sono emozioni buone e cattive?

Come spiegato precedentemente, le emozioni ci guidano nel mondo. La connotazione negativa di alcune emozioni, come l’ansia, la rabbia o la tristezza, può indurci a pensare che l’obiettivo sia eliminarle invece che gestirle. Bisogna iniziare a concepire le emozioni in movimento lungo dei continuum in termini di intensità che definisce la loro disfunzionalità. Ad esempio, ai due poli troveremo tristezza – depressione; ansia – panico; irritazione- rabbia patologica, etc. Non avere questa consapevolezza può condurre la persona alla disregolazione emotiva.

Cosa è la disregolazione emotiva?

Si intende la difficoltà o incapacità di gestire e elaborare in maniera efficace le emozioni. Le strategie messe in atto possono influenzare ulteriormente in maniera non adeguata, abbassando o aumentando eccessivamente l’arousal. Queste forti alterazioni possono portare a sentire le emozioni in maniera troppo intensa, uscendo da una finestra di tolleranza all’interno delle quale si muovono le nostre emozioni, come teorizzato da Daniel Siegel. 

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L’andamento delle nostre emozioni è fluttuante nella giornata, quindi la nostra attivazione può tendere all’iper arousal (quando siamo più attivati) o all’ipo arousal (quando siamo più rilassati). 

Queste fluttuazioni sono assolutamente normali, quando queste escono dalle finestra di tolleranza (definita dalle due linee orizzontali separate dalla freccia) vi è la disregolazione emotiva e ci si potrà sentire troppo agitati/attivati o troppo spenti/apatici.  

Risulta quindi necessario avere una buona capacità di regolazione emotiva per stare all’interno di questi confini. La disregolazione emotiva è un aspetto caratteristico di molte psicopatologie e talvolta risulta un obiettivo terapeutico di primaria importanza. 

Come la psicoterapia interviene sulla regolazione emotiva? 

La regolazione emotiva include tutte le strategie di coping usate per gestire le emozioni. Quelle maggiormente adattive garantiscono un funzionamento più adeguato e produttivo, sia nel breve che nel lungo termine, rispetto agli obiettivi della persona. 

La psicoterapia aiuta il paziente a identificare le emozioni, a riconoscere la loro funzione e dare un valore e infine a trovare le strategie più adeguate per gestirle creando un kit di gestione emotiva cucito sulla persona. 

Bibliografia e sitografia

Leahy R. , Tirch D. , Napolitano L.; La regolazione delle emozioni in Psicoterapia; Eclipsi (2011)

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