I social network hanno un impatto “forte” e non sempre positivo sui ragazzi, in special modo nella fascia di età dagli 11 ai 17 anni.

Da sempre, ma soprattutto dopo la pandemia, gli adolescenti hanno un bisogno fondamentale di socializzare e, ciò è stato ( nella chiusura Covid 19) ed è oggi permesso attraverso i social che condizionano l’evoluzione psicosociale dei ragazzi.

Secondo alcune ricerche, più del 90% degli adolescenti possiede almeno uno smartphone e l’online è diventato sempre più rapido ed accessibile da ogni dispositivo tecnologico.

E’ incredibile vedere con quale velocità è stata colpita la vita dei giovani nell’ultimo decennio a causa dei social.

Infatti gli esperti hanno evidenziato che in questo lasso di tempo la vita reale è stata riversata su quella online rivoluzionando il modo di comunicare e relazionarsi.

Alcune ricerche scientifiche hanno evidenziato come il benessere degli adolescenti sia fortemente influenzato dall’uso dei social e i lati negativi sono stati molti, basta pensare all’ansia, alla rappresentazione filtrata e falsata della propria immagine o al cyber bullismo, ma possono esserci anche lati positivi se si impara a farne buon uso.

GLI ASPETTI POSITIVI E NEGATIVI DEI SOCIAL SUI GIOVANI

Chi lavora a stretto contatto con le famiglie si rende conto del disorientamento dei genitori che si trovano spesso combattuti tra la loro preoccupazione di non essere in grado di monitorare l’uso dei social e il loro desiderio di offrire il meglio ai figli, sapendo che una competenza tecnologica è fondamentale.

Gli aspetti positivi dei social sono:

  • il restare in contatto in tempo reale senza limitazioni geografiche e problemi di costi. Nel periodo pandemico è stato fondamentale restare in contatto con le persone care
  • ampliare le conoscenze e fare nuove amicizie condividendo i medesimi interessi
  • esprimersi liberamente: molti giovani dichiarano che i social li hanno aiutati da questo punto di vista e che i feedback positivi hanno rafforzato la loro autostima
  • non sentirsi soli in quanto permettono attività piacevoli e fanno sentire integrati e non soli

Gli aspetti negativi sono:

  • il bisogno di essere visti che può sfociare nel narcisismo patologico e il problema peggiora se ci si trova oggetto di commenti negativi dopo aver “postato” foto o video e si cade vittime di ansia e/o vergogna contribuendo al diffondersi di altri problemi come il BODY SHAMING o il CYBERBULLISMO
  • la popolarità che i giovani ricercano e che rischia di cadere nell’ossessione dei “LIKE
  • la dipendenza perdendo la cognizione del tempo distraendosi, ad esempio, dai momenti di studio
  • -offrono una realtà ritoccata dove foto e immagini vengono modificate

Cosa Spinge i ragazzi all’utilizzo dei social?

Spesso ciò che spinge a comunicare attraverso i social incide con la mancanza di autostima, la timidezza e l’alessitimia.

Dai primi anni 2000 spopolano i blog che ampliano la funzione comunicativa e dal 2009 l’uso dei social è aumentato in modo esponenziale.

Il 95% degli adolescenti ha un profilo social, l’accesso sociale al gruppo dei pari è la principale motivazione del loro uso.

I ragazzi usano prevalentemente Instagram e app di messaggistica istantanea, non bisogna più informare gli amici: basta postare qualcosa e si comunica quella cosa stessa.

Nasce così una piazza virtuale dove i ragazzi si incontrano non fisicamente ma attraverso i social che soddisfano l’esigenza evolutiva della socializzazione.

Cosa dire sulla comunicazione?

La comunicazione tramite social risulta superficiale e incompleta mancando il linguaggio del corpo e il contatto visivo, viene a mancare il livello emotivo che è, invece, presente in un’interazione vis-à-vis.

Tutto ciò può avere ripercussioni e associarsi a inibizione sociale includendo: ridotta empatia, difficoltà nell’iniziare e mantenere una conversazione “reale”, erigere barriere socio-affettive.

Sui social spesso non si “parla” ma ci si “mostra”, non c’è un’attenzione ai pensieri, a ciò che si “dice” ma a ciò che si è, all’immagine.

Nella fase adolescenziale l’immagine costituisce il canale privilegiato attraverso cui il corpo esprime al mondo le proprie verità estetiche, affettive e relazionali.

Nella società contemporanea, narcisisticamente orientata, il culto della bellezza è centrale, quindi mostrare e mostrarsi diventa essenziale.

C’è una necessità di essere accettati dagli altri, di sentirsi adeguati e sul “pezzo”, di piacere agli altri anche a discapito di piacersi.

E’ quindi fondamentale aumentare la consapevolezza sul corretto utilizzo degli strumenti digitali aiutando i giovani a massimizzare i benefici e ridurre i rischi e ciò è possibile educandoli.

CONCLUSIONI

Se si vuole che i social siano risorse, e non ostacoli, è importante che il tempo trascorso su essi e il loro uso siano monitorati affinchè contribuiscano a consolidare le abilità sociali.

Tecnologia intesa come apertura mentale, sociale e relazionale e non come chiusura.

Spesso i social vengono assimilati a un rifugio della mente, un mondo fantastico che si preferisce a quello reale.

Se il soggetto percepisce di avere un ruolo attivo nel muoversi nel mondo, reale e virtuale, sarà in grado di usare i social come risorsa e non come realtà alternativa.

Bibliografia:

Matteo Lancini “Il ritiro sociale negli adolescenti. La solitudine di una generazione iperconnessa” ed. Raffaello Cortina

-Matteo Lancini e Loredana Cirillo “Figli di Internet. Come aiutarli a crescere tra narcisismo, sexting, cyberbullismo e ritiro sociale” ed. Erickson

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Articolo scritto e curato dalla dott.ssa Viviana Orizzi psicologa e psicoterapeuta riceve presso la sede di via Roma 85 a Saronno puoi inoltre approfondire la tematica sul nostro canale YouTube

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