Uno dei punti fondamentali del Metodo Feuerstein è la Modificabilità cognitiva strutturale, secondo cui ogni individuo è modificabile ad ogni età e tappa della vita, obiettivo finale è la modificazione stabile nel tempo.
Si pone più attenzione alle competenze conoscitive e alla ricerca di strategie di apprendimento,
ovvero il “ saper apprendere” piuttosto che al contenuto. Durante gli incontri tra mediato e mediatore non ci si focalizza sulla correttezza o alla soluzione di un problema ma la messa a fuoco del processo mentale che si è attivato per arrivare alla soluzione finale.
Aprendo un momento di mediazione ci si chiede : Come sono arrivata a questo ? Come ha ragionato la mia mente? Quali strategie ho deciso di scegliere? Hanno funzionato?
Ruolo fondamentale del metodo Feuerstein
La mediazione Feuerstein ricopre un ruolo importante, infatti F. crede che oltre che agli stimoli
dell’ambiente, ci debba essere una terza figura che interagisca e guidi il mediato alla riflessione e
all’interazione.
Immaginiamo un bambino che deve imparare la successione temporale, l’ambiente gli regala dei
bellissimi cambiamenti stagionali e lui solo con l’ osservazione potrebbe comprendere che dopo la primavera segue l’estate e successivamente l’autunno.. ; attraverso una mediazione guidata, il mediatore, aggiunge in più il suo patrimonio emozionale ed intellettuale, arricchendo gli stimoli e li struttura su di lui.
Attuazioni del metodo Feuerstein
Il metodo Feuerstein trova attuazione attraverso l’uso di due strumenti operativi:
● La batteria per la diagnosi della propensione all’ Apprendimento (Learning Potential Assesment
Device)
● Il programma di arricchimento strumentale (P.A.S.)
Programma di arricchimento strumentale (P.A.S)
In questo programma troviamo 14 strumenti e diversi gruppi di esercizi, ognuno con un contenuto
diverso e specifico.
● Organizzazione dei punti
● Orientamento spaziale 1°
● Orientamento spaziale 2°
● Confronti
● Percezione analitica
● Classificazioni
● Relazioni familiari
● Relazioni temporali
● Progressioni numeriche
● Istruzioni
● Sillogismi
● Relazioni transitive
● Sagome
● Illustrazioni
Ogni strumento è composto da esercizi “carta e matita”, presentati in modo graduale e richiamati nel corso di tutto lo strumento per verificare se l’apprendimento è stato consolidato.
La nostra equipe, sulla base delle carenze emerse da precedenti incontri, si occupa di scegliere con cura quali strumenti sono più idonei, cercando di personalizzarli il più possibile.
Ogni strumento presuppone dei prerequisiti, che servono per il raggiungimento di sotto-obiettivi,
sollecitando lo sviluppo di alcune funzioni cognitive.
I nostri obiettivi
Il nostro obiettivo principale è di rendere l’allievo capace di apprendere nuove informazioni e saperle utilizzare tutti i giorni nelle sfide quotidiane, rendendolo più efficiente nell’acquisizione di nuove strategie personali e più flessibile nella capacità di risoluzione dei problemi.
Ogni obiettivo inizia con una pagina iniziale che va sempre somministrata per prima, anticipa il contenuto dello strumento, questo passaggio è importante per iniziare a stimolare la curiosità e la motivazione.
In tutte le pagine troviamo un bambino che sta pensando e a fianco vi è il motto “Un momento sto pensando…” . Infatti , in base alla persona e al contesto il tempo e la durata di “ un momento” può essere differente, i puntini, invece, indicano la pazienza che dovremmo avere, concedendo il tempo necessario per riflettere su una risposta.
Organizzazione dei punti
Lo strumento è composto da 19 schede divise per unità, le ultime vengono utilizzate come verifica finale. Le schede si presentano con dei quadri composti da diversi punti che richiedono di individuare e disegnare figure date in un insieme di punti. Con questo strumento si vuole potenziare la pianificazione, l’uso di indizi e strategie e stimolare l’uso dei punti di riferimento.
Stimoliamo l’uso delle ipotesi e delle loro verifiche, cercando di eliminare un comportamento orientato alla prova continua e all’errore, migliorando l’impulsività e il controllo di essa.
Articolo scritto dalla dott.ssa Galbiati Chiara E. Pedagogista e Applicatrice Metodo Feuerstein presso la sede di Monza.