La relazione amorosa è sempre stata, per definizione, tra due persone, quantomeno nella cultura occidentale. L’esperienza comune di molte persone, tuttavia, è molto diversa: innamorarsi al di fuori di una relazione solida e gratificante è esperienza comune, alle volte dolorosa, che può portare alla crisi o alla rottura della coppia. Proprio per questo si inizia a parlare di monogamia etica: vale a dire la scelta consapevole di stare in una coppia con vincolo di esclusività, e l’impegno esplicito a mantenere il proprio investimento erotico e sessuale all’interno di essa. Siamo abituati a dare questi aspetti come scontati, tuttavia la realtà dimostra come non lo siano affatto e quanto la rottura dell’implicito accordo di fedeltà possa essere dolorosa.
Le relazioni non monogame sono una sfida al concetto stesso di relazione amorosa, che nella nostra cornice culturale è per definizione a due, nella quale la scelta stessa di dedicarsi solo ed esclusivamente all’amata/o costituisce la base del romanticismo: io scelgo SOLO te e tu scegli SOLO me.
Dal dizionario Treccani, nella definizione di amore leggiamo: ‘sentimento che attrae due persone ….; comune a tutte queste forme è, di norma, la tendenza più o meno accentuata al rapporto reciproco ed esclusivo’.
Dunque, la possibilità di una relazione amorosa senza esclusiva appare priva di una delle componenti essenziali. Le relazioni poliamorose indicano una scelta radicalmente diversa, basata sul consenso, ovvero sul-esplicita condivisione di intenti e sulla definizione di confini e spazi. Le implicazioni di una tale scelta possono far paura, e farci temere una sorta di deriva relazionale in cui la famiglia, nucleo di base della nostra società, viene travolta ed annullata.
Chiediamoci dunque di cosa vi sia bisogno perché una relazione sia sana e soddisfacente. Le relazioni poliamorose, per poter funzionare, necessitano di comunicazione chiara, aperta e trasparente; di una contrattazione
Intervento della Dott.ssa Valentina Cozzuto
Summit di Psicologia Monza 202202