Che cos’è la tricotillomania?
La Tricotillomania, dal greco tricos, capello, tillein, strappare, e mania, pazzia, indica una condizione debilitante, caratterizzata dal frequente comportamento compulsivo di strapparsi i capelli o i peli del corpo (Christenson, Pyle & Mitchell, 1991; Woods et al., 2006).
Inizialmente, la tricotillomania non era stata inclusa come disturbo della salute mentale nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM) dell’Associazione Psichiatrica Americana (APA), fino al DSM-III-R, quando è stata classificata come disturbo del controllo degli impulsi. Nella quinta edizione del DSM, la tricotillomania è stata inclusa nel capitolo dei disturbi ossessivo-compulsivi e correlati (American Psychiatric Association, 2013). Secondo il Manuale per poter fare diagnosi di tricotillomania devono essere soddisfatti i seguenti criteri:
- Ricorrenti episodi durante i quali vengono strappati peli o capelli del proprio corpo. Tale comportamento porta alla perdita dei peli o capelli.
- Ripetuti tentativi di ridurre o fermare questo comportamento.
- Il disturbo crea significativo stress clinico o problematiche nelle aree sociali, lavorative o altre importanti aree di funzionamento.
- La perdita di peli non è attribuibile a nessun’altra patologia.
- Lo strappare i capelli è un comportamento non meglio spiegabile come sintomo di un’altra patologia psichiatrica.
I criteri per la diagnosi richiedono dunque che l’individuo strappi in modo cronico e compulsivo capelli o peli, con perdita degli stessi, e con tentativi ripetuti di diminuire o interrompere l’azione dello strappo. Attualmente mancano studi epidemiologici a livello nazionale su tale disturbo; studi più piccoli, condotti generalmente in contesti universitari, hanno messo in evidenza una prevalenza della tricotillomania di circa lo 0,6%.
Tuttavia, dal momento che le persone con diagnosi di tricotillomania possono provare imbarazzo o vergogna per la loro condizione, queste stime possono effettivamente non riflettere la reale prevalenza del disturbo all’interno della popolazione.
Per quanto riguarda adolescenti e adulti, la tricotillomania sembra avere una forte predominanza nel genere femminile (4:1), mentre nell’infanzia non si osservano differenze di genere.
L’esordio del disturbo si colloca generalmente nella tarda infanzia o nella prima adolescenza, e in base al periodo di sviluppo, la tricotillomania è spesso associata a una ridotta autostima, a una bassa qualità della vita e all’evitamento di situazioni sociali. Spesso la tricotillomania è associata alla tricofagia, ossia l’ingestione di capelli e peli, che può costituire un importante pericolo per la salute del paziente.
I tipi di strappo
Nonostante la diversità negli aspetti manifesti e comportamentali che caratterizzano il disturbo, la ricerca scientifica e la pratica clinica mettono in luce la presenza di due differenti tipologie di strappo, quello focalizzato (focused-pulling) e quello automatico (automatic-habitual pulling).
Lo strappo focalizzato
Lo stile di strappo focalizzato è intenzionale, nel senso che la persona consapevolmente ricerca capelli o peli da strappare, in risposta a eventi o stati di tensione emotiva, come ansia, stress, tristezza, frustrazione.
Questo tipo di strappo, quindi, può essere considerato come una strategia di regolazione emotiva, che consente alla persona di distrarsi da pensieri o emozioni negative o ridurne l’intensità. Generalmente, dopo aver messo in atto il comportamento di strappo in risposta a un aumento di tensione, la persona percepisce una sensazione di sollievo.
Lo strappo automatico
Lo stile di strappo automatico, a differenza di quello focalizzato, non è intenzionale, per cui la persona non riesce a riconoscere il comportamento di strappo nel momento in cui viene messo in atto, ma solo dopo averlo portato a termine, ritrovandosi talvolta in mano capelli o peli. In questo caso sono assenti impulsi allo strappo, e tendenzialmente la persona mette in atto tale comportamento nei momenti in cui è impegnato in altre attività, come guidare, leggere, studiare, guardare la televisione.
Il trattamento cognitivo-comportamentale della tricotillomania
Come la maggior parte dei disturbi psichici, anche la tricotillomania trova le sue origini dall’interazione tra fattori biologici, psicologici e sociali, che possono interagire tra loro.
La sua presenza può provocare conseguenze negative e spiacevoli, sia dal punto di vista fisico (sanguinamento e irritazione del cuoio capelluto o della pelle, infezioni cutanee, etc.), che dal punto di vista psicologico (riduzione della qualità della vita, difficoltà lavorative, relazionali, emotive).
Per questo motivo, può rendersi necessario il ricorso ad una valutazione psicoterapeutica di tipo cognitivo-comportamentale per il trattamento della tricotillomania, che prevede l’utilizzo dell’Habit Reversal Training e della Terapia Cognitiva.
L’Habit Reversal Training (HRT)
l’Habit Reversal Training (HRT) ha come scopo fondamentale quello di modificare le abitudini della persona, attraverso alcuni step fondamentali: il lavoro sulla consapevolezza (ossia aumentare la consapevolezza rispetto alle situazioni che precedono gli episodi di strappo), il rilassamento (ansia e stress possono essere considerati fattori scatenanti per gli episodi di strappo dei capelli), il rinforzo di comportamenti incompatibili (ossia sostituire lo strappo dei capelli con un’azione più funzionale), la motivazione al cambiamento e la generalizzazione a situazioni affini.
La Terapia Cognitiva (CT) per la tricotillomania
Lo scopo della CT è quello di modificare le credenze disfunzionali che possono svolgere un ruolo fondamentale nel disturbo.
Quelle più comuni includono convinzioni sui capelli (“i capelli grigi devono essere strappati”), il pensiero auto-ingannante (“tirerò solo un capello e poi mi fermerò”), e le giustificazioni (“ho avuto una brutta giornata, quindi mi merito di strappare i capelli”).
Attraverso discussioni, esercizi e compiti a casa (ad es. la “Registrazione dei pensieri”) il terapeuta può insegnare al paziente a identificare le credenze disfunzionali e le emozioni che si esperiscono prima, durante e dopo l’episodio di strappo di capelli o peli, e a considerare il loro ruolo nell’abitudine. Il paziente viene inoltre supportato a valutare le prove a favore e contro le credenze problematiche e a considerare alternative più funzionali.
A questo punto, che fare?
Chi soffre di tricotillomania può spesso provare emozioni spiacevoli come vergogna o imbarazzo per la messa in atto del comportamento di strappo, e tende spesso a nascondere questo problema.
È invece di fondamentale importanza che chi presenta tale problema abbia la possibilità di parlarne con uno specialista della salute mentale in modo da intraprendere un percorso di psicoterapia ritagliato su misura, che permetta l’acquisizione di strategie mirate e il raggiungimento del benessere psicologico.
Articolo scritto dalla dott.ssa Michela Pagani psicologa e psicoterapeuta presso il centro di Saronno
Buongiorno,
chiedo cortesemente alcune informazioni.
Ho una figlia che soffre di tricotillomania da quasi tre anni, dopo due anni e mezzo di psicologa e 10 mesi con suppurto della neuropsichiatra per la somministrazione del farmaco Sertralina, i risultati non sono migliorati anzi peggiorati. Ora dobbiamo fare altri esami testitici e genetici per sospetto di un lieve autismo. Il mio problema è che vorrei trovare una struttura dove psicologo-psichiatra-logopedista interagissero tra loro per migliorare questa situazione e che i tempi non fossero sempre molto lunghi, volevo capire se voi avete una sede o delle persone di riferimento vicine a Padova per poterci aiutare. Vi ringrazio fin d’ora, se necessario un colloquio prenderò appuntamento. Saluti, buone feste Ida Magrini
Mi dispiace sentire che sua figlia sta attraversando un momento difficile. Tuttavia, devo chiarire che non posso fornire riferimenti specifici o consigli su strutture o professionisti in quanto non abbiamo Centri nel Veneto ne altre conoscenze a Padova.
Un’idea potrebbe essere quella di contattare l’Ordine degli Psicologi del Veneto o altre associazioni professionali per ottenere consigli sulla ricerca di specialisti qualificati e ben coordinati.
Le faccio i miei migliori auguri.
Un caro saluto,
dott. Simone Sottocorno”