La cura del trauma: la ricerca mostra che la maggior parte delle persone almeno una volta nella loro vita sperimenta un evento potenzialmente traumatico e che tra il 6 e l’8% di coloro che hanno che una storia traumatica sviluppa un disturbo da stress post-traumatico e/o altre condizioni di disturbo mentale.
Il PTSD
Il disturbo da stress post-traumatico è una sindrome caratterizzata da sintomi intrusivi, come memorie ricorrenti ed involontarie dell’accaduto (pensieri intrusivi), reazioni dissociative (es. flashbacks), aumento del livello di allarme oppure ottundimento, disregolazione emotiva e cambiamenti profondi nelle cognizioni con vere e proprie distorsioni nel pensiero a seguito dell’evento traumatico.
Gli approcci terapeutici con maggior evidenza empirica nella riduzione sia del PTSD sia della depressione sono i trattamenti cognitivo-comportamentale e gli approcci basati sull’esposizione.
Tuttavia, l’illustre psicotraumatologo van der Kolk e i suoi colleghi sostengono che le terapie meramente cognitivo-comportamentali e di desensibilizzazione non sono sufficienti di per sé a coprire l’intero spettro degli effetti corporei causati dal PTSD; in particolare per ciò che riguarda la sovra-risposta da stress, l’iperarousal, la diminuita capacità di consapevolezza dei propri stati interni sia in termini di sensazioni corporee che di stati emotivi.
‘La questione più importante per le persone traumatizzate è trovare un senso di sicurezza nei propri corpi’.
Bessel van der Kolk, 2014
La cura del trauma: perché lo Yoga?
‘Quando gli affetti hanno la meglio, la cura della parola è destinata a fallire in quanto il metodo interpretativo, lo strumento psicoterapeutico cardine, può essere spesso inefficace nei confronti delle nostre passioni primitive.” (Panksepp 2012).
Lo Yoga è un approccio basato sul movimento, che incorpora un sistema di esercizi di respirazione, posizioni corporee (asana), rilassamento fisico e pratiche di meditazione e consapevolezza.
L’attenzione al momento presente e la consapevolezza del respiro e del movimento producono specifici cambiamenti fisiologici nel corpo. Aiutano nella riduzione dell’effetto cumulativo causato dai processi di stress sul lungo periodo, stimola il sistema nervoso parasimpatico che promuove stati di calma, più bassi livelli di battito cardiaco, e una migliore omeostasi dell’intero organismo.
Inoltre incrementa l’attività inibitoria del neurotrasmettitore GABA che riduce l’attivazione del sistema di risposta allo stress ai diversi eventi di vita. Parallelamente, l’attitudine di consapevolezza o mindfulness che viene coltivata, ha un impatto positivo in termini di accettazione del proprio corpo, migliore regolazione delle proprie emozioni e dell’umore e in generale aumenta una visione più positiva della propria vita.
Gli approcci yoga per la cura del trauma
Gli approcci Yoga che si sono sviluppati sono il Trauma-Sensitive Yoga (TSY), il Trauma-Informed Yoga (TIY) e il Trauma-Focused Yoga (TFY). Sebbene vi siano delle differenze nella somministrazione, condividono molti aspetti: il linguaggio dei conduttori è improntato a trasmettere molta libertà e scelta nell’ingaggiarsi in un specifico movimento o esercizio (‘quando vi sentite pronti’, ‘come riesci al tuo meglio’…) , abbandonando la dimensione della ‘prestazione’ e del ‘risultato’ in termini di flessibilità o di un ottimale lavoro corporeo e abbracciando invece una dimensione di esplorazione e conoscenza. Anche la dimensione correttiva dell’istruttore si fa da parte, questi interviene poco attraverso il contatto fisico proprio per evitare di poter ri-traumatizzare la persona. Le classi sono anche formate in piccolo gruppo, dello stesso genere, massimo 10 partecipanti, di modo da creare le condizioni di sicurezza e di un’esperienza personale ed intima.
Nel complesso questi approcci promuovono la consapevolezza del proprio corpo e l’accettazione corporea, il senso di auto-efficacia e autonomia, spesso danneggiati dall’impatto del trauma.
Meditazione mindfulness
Sebbene esistano numerose forme di meditazione, la meditazione di consapevolezza o mindfulness è quella che è stata più estesamente oggetto di rigorosi studi scientifici nel campo della salute fisica e mentale. Per mindfulness si intende una particolare capacità di porre attenzione al momento presente, in modo non giudicante, intenzionale, al dipanarsi dell’esperienza, includendo le sensazioni corporee, gli stati mentali, i pensieri, le emozioni, gli impulsi, i ricordi e così via (Kabat-Zinn, 2003).
Sia la pratica dello yoga che della mindfulness sono pratiche profondamente trasformative. Ecco alcuni dei principali cambiamenti
- Cambiamenti nella consapevolezza corporea ed enterocettiva che a loro volta aumentano il senso di coerenza e di self-agency ovvero di percepirsi attori efficaci nel mondo e nelle proprie vite. Queste trasformazioni nella capacità di leggersi internamente contrastano attivamente le sensazioni di alienazione e disconnessione dal proprio corpo e da sentimenti ambivalenti verso il corpo stesso.
- Cambiamenti nella prospettiva del Sé. La pratica continuativa può generare una meta-consapevolezza ovvero un senso del sé come processo, che assomiglia ad un flusso, piuttosto che un’idea di sé fissa, statica e permanente. Un esempio che dà maggiore concretezza a questa trasformazione è provare a sentire la differenza dell’impatto tra il dirsi ‘sono senza valore’ e ‘mi accorgo che sto avendo il pensiero che mi dice che sono senza valore’.
- Pratica della gentilezza e della compassione. In entrambi gli approcci, vi è un invito implicito a coltivare un’attitudine di amicizia e di compassione verso sé stessi e gli altri. Questo potenzia la capacità di regolazione emotiva, la relazione con sé stessi e depotenzia il disprezzo di sé e l’autocritica.
- Cambiamenti legati alla dimensione del gruppo. Il gruppo è un contenitore che protegge e va a riparare il senso di affiliazione, appartenenza e comunità del singolo individuo, neutralizzando i sentimenti di vergogna, alienazione (la persona sperimenta che non è la sola a provare certi stati, emozioni e pensieri).
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- Kysar-Moon A., Vasquez M., et al. (2021) Trauma-Sensitive Yoga Interventions and Posttraumatic Stress and Depression Outcomes Among Women: a systematic review and anlysis of randomized control trails., International Journal of Yoga Therapy.
- Goddard, T., (2019), Chap.20, Meditation and Yoga for trauma in Humanising Mental Health Care in Australia- A guide to Trauma-Informed Approaches, Routlege.
- Van der Kolk BA (2014) The Body Keeps the Score. London, UK: Penguin Books.
- Kabat‐Zinn J (2003) Mindfulness‐based interventions in context: past, present, and future. Clinical Psychology: Science and Practice 10(2): 144-156.